È del 17 novembre una notizia che, pur lanciata da diverse testate, anche in rete, sembra non aver suscitato particolari commenti, se non dai diretti interessati.
In sintesi, nel biennio 2021-2022, le rapine in banca risultano quasi dimezzate (-46%) rispetto al biennio precedente. Come riporta il sito di Redattore sociale:
Cresce la sicurezza nelle banche che operano in Italia e negli altri comparti più esposti al fenomeno criminale delle rapine. Nel biennio 2021-2022, infatti, a fronte di una ripresa delle rapine totali commesse in Italia (+7,8% rispetto al biennio 2019-2020), è stata registrata una sensibile riduzione del fenomeno in tutti i settori considerati. Il calo più evidente ha riguardato le rapine in banca che si sono quasi dimezzate (-46%). Seguono le rapine ai distributori di carburante (-30,8%), nelle farmacie (-26,6%), negli uffici postali (-25,6%) e nelle tabaccherie (-22,5%). Rapine pressoché stabili negli esercizi commerciali (+0,4%), mentre aumentano quelle commesse nella pubblica via (+14,7%). Sono questi i principali risultati della nuova edizione del Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria che prende in considerazione le rapine compiute nel 2022 mettendo a confronto i diversi settori più esposti al fenomeno.
Il Rapporto è stato realizzato dagli esperti di OSSIF (il Centro di Ricerca ABI sulla Sicurezza Anticrimine) e del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, con la partecipazione di Assovalori, Confcommercio-Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Tabaccai, Federdistribuzione, Federfarma, Poste Italiane, UNEM e Italiana Petroli.
Secondo il Direttore Generale dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), Giovanni Sabatini, tale calo è il risultato “della stretta collaborazione con le Istituzioni e le Forze dell’Ordine. La drastica riduzione del fenomeno delle rapine, che negli ultimi dieci anni ha fatto registrare un calo del 90%, passando dalle 1.242 del 2012 alle 124 del 2022, è il risultato tangibile di questo impegno e conferma che procediamo nella direzione giusta”.
Più che di collaborazione – frase d’obbligo nei comunicati stampa – è probabile, tuttavia, che il calo sia attribuibile a una serie di misure di sicurezza e di prevenzione molto pragmatiche che, negli ultimi decenni, hanno interessato le banche.
Si pensi ai vari sistemi di controllo all’ingresso, alle telecamere sia all’interno sia all’esterno delle banche, alla cassaforte temporizzata che ha limitato la quantità di denaro disponibile, alla formazione ad hoc del personale finalizzata alla migliore gestione possibile dell’emergenza rapina, all’aumentato rischio di essere catturati, alla ridotta appetibilità di questa particolare opportunità illecita.
Insomma, i rapinatori non sono diventati più virtuosi. Semplicemente, è per loro più difficile fare quello che facevano un tempo.