Uno strano horror vacui sembra possedere i credenti nell’esistenza di civiltà aliene quando osservano nel cielo qualcosa di percettivamente ambiguo o privo di senso. Dal momento che non possono tollerare l’idea che quello che vedono è banale, incerto, ambiguo, “riempiono” la loro visione di un unico significato: gli UFO esistono. E se la natura rifugge il vuoto, come diceva Aristotele, la loro mente rifugge l’incertezza e l’ignoranza: non sapendo come riempire uno spazio ambiguo, gli assegna un significato alieno, anche se del tutto privo di fondamento.
Ma i cultori degli UFO non sono solo terrorizzati dal vuoto della banalità. Essi abbracciano con ogni forza possibile la vecchia fallacia dell’argumentum ad ignorantiam, fallacia logica che, come è noto, implica l’affermazione della falsità o verità di una proposizione, sulla base dell’ignoranza esistente sulla proposizione discussa (cioè una premessa è vera o falsa finché non è provato il contrario). Secondo questa fallacia, una proposizione è vera perché non si hanno prove del fatto che sia falsa, pur non esistendo, o non essendo queste chiare, delle prove che possano dimostrare la verità o la falsità di una affermazione.
Così, l’esistenza degli UFO è provata perché il credente non sa dire nulla di ciò che vede in lontananza. E, dal momento che non sa che cosa sia, si convince che debba essere qualcosa di alieno.
Il sillogismo funziona più o meno così: Ho visto un oggetto volante – non so che cosa possa essere – quindi deve essere una navicella spaziale guidata da uno o più alieni.
Come in molte altre occasioni della vita quotidiana in cui facciamo uso inconsapevole di questa fallacia, anche in questo caso traiamo un significato dalla nostra ignoranza.
La mia amata mi sorride – non so perché – quindi deve essere innamorata di me.
Non posso dimostrare che Dio non esiste, quindi esiste. La mancanza di prove è prova dell’esistenza.
Nel caso degli extraterrestri, il vuoto è riempito dagli UFO perché una lunga e ancora viva tradizione popular ci ha insegnato che da qualche parte gli UFO volano, anche se finora non è stata provata nemmeno l’esistenza di un solo essere alieno.
Non conoscendo, preferiamo la mitologia all’ignoranza, l’illusione alla delusione. E così facendo alimentiamo la leggenda dei marziani, preservando una memoria fondata sul nulla.
La credenza è preferibile all’inesistenza. Meglio, dunque, un UFO finto che un nulla inquietante. Parola di psicologo.