Nel mio libro Apofenia. Interpretazioni razionali di eventi “misteriosi” (2012), dedicato a spiegare razionalmente il fenomeno delle “coincidenze misteriose”, sostenevo che, di frequente, alcune coincidenze apparentemente strabilianti sono tali solo in virtù del modo in cui sono raccontate. Ho chiamato questo fenomeno “effetto narrazione” e ne ho descritto alcuni esempi.
Ho trovato un esempio emblematico di “effetto narrazione” in una notizia apparsa sul Corriere del Veneto online del 13 dicembre scorso intitolata “Sopravvissuta a tre attentati: Giorgia e i suoi 25 anni sul filo del terrore in Europa”. L’articolo lascia intendere che una ragazza padovana di 25 anni, Giorgia Ranzato, sia sopravvissuta inspiegabilmente a tre attentati terroristici nell’arco di tre anni. Un evento straordinario, una fortuna sfacciata, degna di essere menzionata e fatta conoscere a tutti. In particolare, Giorgia Ranzato sarebbe sopravvissuta all’attentato alla redazione di Charlie Hebdo del 7 gennaio 2015, al triplice attacco terroristico di Bruxelles del 22 marzo 2016 e, infine, al recente attentato di Strasburgo del 10 dicembre. A leggere però la notizia le cose non appaiono tanto straordinarie. In effetti, il 7 gennaio 2015, la Ranzato si trovava sì a Parigi, ma non nei pressi della redazione di Charlie Hebdo. Il 22 marzo 2016, si trovava a Bruxelles, ma non nelle zone colpite dalle esplosioni. Il 10 dicembre 2018, si trovava a Strasburgo, ma in una riunione di lavoro, distante dalla zona dei mercatini dove è avvenuto l’attentato terroristico. In altre parole, Giorgia Ranzato si trovava nelle città dove sono avvenuti gli attentati, ma non sul luogo preciso degli attentati, anzi a una certa distanza. Riferita in questo modo, la vicenda di Giorgia Ranzato appare molto meno misteriosa e miracolosa di come sia stata narrata. Anzi, la “storia incredibile” è la conseguenza del modo in cui è stata raccontata, piuttosto che del modo in cui sono avvenuti i fatti.
Ciò succede spesso. Quando accade qualcosa fuori dell’ordinario, gli esseri umani hanno la tendenza irresistibile ad accentuare, nel racconto, gli aspetti più inverosimili e a sopprimere o alterare quelli più comuni con il risultato di produrre storie ancora più “incredibili” e “straordinarie”. Bisognerebbe sempre esaminare con spirito critico questo genere di racconti per evitare di rimanere lì a bocca aperta ad esclamare “OOOOHHH!”.