Una tecnica sociologica in criminologia clinica

Alinsky, S.

(introduzione e traduzione di Romolo Giovanni Capuano)

Una tecnica sociologica in criminologia clinica

Homeless Book, Faenza (RA), Ebook, 2017.


Organizzatore di comunità, agitatore, populista urbano, radicale, ribelle, visionario, nemico della legge e dell’ordine, minaccia sovversiva. Ma anche sociologo e criminologo clinico. Questo fu l’americano Saul Alinsky (1909-1972), una delle figure più radicali dell’America del XX secolo, capace di suscitare giudizi estremi, ma anche di proporre interessanti riflessioni sociologiche come in questo “Una tecnica sociologica in criminologia clinica”, frutto di diversi anni di “frequentazione” di delinquenti, prostitute, mafiosi e devianti in genere e qui proposto per la prima volta in traduzione italiana con una mia introduzione. «Quando si studiano i membri di una banda, si può in genere affermare che conoscere la comunità significa conoscere il delinquente» è il messaggio principale di Alinsky; un principio metodologico tematizzato sia dalla sociologia che dalla criminologia clinica di oggi. Ma attenzione! Del sociologo Alinsky è anche la frase seguente: «Chiedere a un sociologo di risolvere un problema è come prescrivere un clistere per la diarrea». Sprezzo della disciplina o supremo atto di amore? Provocazione o considerazione ponderata? Al di là dei giudizi, “Una tecnica sociologica in criminologia clinica” è una lettura effervescente, stimolante, innovativa. Per il sociologo come per il lettore comune. Una lettura non usuale per chi è abituato a frequentare i testi “senza cuore” della sociologia contemporanea.