Twain, M.
(a cura e traduzione di Romolo G. Capuano)
Scienza cristiana
Barbés Editore, Firenze, pp. 296, 2010.
Scritto nel 1903 e pubblicato nel 1907, tre anni prima della morte dell’autore, Christian Science rappresenta una delle opere più pungenti, aspre, critiche e divertenti di Mark Twain. Un’opera che procurò al suo autore non pochi grattacapi e che lo rivelò nella sua vena migliore, facendone un vessillo del libero pensiero e della critica alla nebulosità della religione.
Oggetto degli strali dello scrittore americano è la Chiesa di Cristo, Scientista, fondata da Mary Baker Eddy nel 1879, che all’inizio del XX secolo andava riscuotendo un successo strepitoso. Twain esamina in maniera feroce e spietata le pretese della Scienza Cristiana a partire dalla sua dottrina centrale, in cui si fondono numerose influenze, dall’orfismo al trascendentalismo fino a un superficiale hegelismo. Essa sostiene che la materia non ha un’esistenza reale e che pertanto il peccato, la povertà, la malattia e la morte sono tutte illusioni o “errori” delle menti mortali. Tutti questi “errori” scompaiono quando una mente mortale si pone in armonia con la Mente Eterna.