(introduzione di Nicola Labanca)
(traduzione di Romolo Giovanni Capuano)
Menzogne di guerra. Le bugie che circolarono tra le nazioni durante la Grande Guerra
L’Ornitorinco Editore, Milano, pp. 256, 2015.
“Quando si dichiara la guerra, la prima vittima è la verità”.
Pubblicato nel 1928 da Lord Arthur Augustus William Harry Ponsonby (1871 – 1946), politico, scrittore e attivista, nonché esperto di comunicazione e propaganda, Menzogne di guerra (Falsehood in War-Time) è considerato dalla studiosa di comunicazione Anne Morelli la “Bibbia” della propaganda di guerra, il libro che ha sviscerato le tecniche, gli artifizi, i sotterfugi a cui ricorsero i governi coinvolti nella Prima guerra mondiale per rendere legittima la guerra ai loro popoli, per incitare la gente ad arruolarsi e per motivare i soldati a combattere contro il nemico. Menzogne di guerra è dedicato a smascherare le bugie divulgate nel corso della guerra in Gran Bretagna, Germania, Italia, Stati Uniti e Francia e a descrivere le tecniche elementari, ancora oggi validissime, attraverso cui quelle menzogne furono concepite. Un libro eccezionale da cui tutte le opere sulla propaganda bellica sono partite e che consente di comprendere come qualsiasi guerra, per essere combattuta, deve basarsi su un gran numero di menzogne che, però, appaiono tali solo a guerra conclusa e nemmeno sempre.
Menzogne. Si parla di menzogne in questo libro. Non solo menzogne, comunque. Anche traduzioni errate, leggende metropolitane, comunicazioni distorte, iperboli. Tutto un armamentario retorico. Un vero e proprio ricettario che tutti dovrebbero conoscere per non rimanere più vittime di chi ci vuole ammannire la guerra come rimedio supremo di ogni male. Da leggere prioritariamente prima che un’altra guerra deflagri.