Quando ero sotto il militare chiedevo spesso perché fosse obbligatorio portare i capelli corti. Le risposte che ottenevo – quando le ottenevo – riguardavano genericamente la necessità di mantenere un certo ordine o stile. Non mi hanno mai soddisfatto.
Lo psicologo Marco Costa, nel suo libro Psicologia militare, fornisce una risposta esaustiva a quella che potrebbe sembrare solo una oziosa curiosità. Eccola:
Per quanto riguarda i capelli, negli eserciti moderni essi vengono mantenuti tagliati corti. La ragione originaria di questa pratica consisteva nel fatto che i capelli lunghi offrivano una presa all’avversario nei combattimenti corpo a corpo, che poteva quindi afferrarsi ad essi e costringere il militare a piegare il capo e a ridurlo a terra. Per questo motivo già nei legionari romani prese piede l’abitudine di tagliarsi i capelli corti.
Successivamente la pratica venne mantenuta per ragioni igieniche. La convivenza a stretto contatto di molte persone, infatti, poteva portare rapidamente alla diffusione di malattie e parassiti come i pidocchi, soprattutto quando i militari erano costretti a muoversi attraverso lunghe ed estenuanti marce con un pesante carico addosso.
I capelli corti favorivano il lavaggio, l’igiene ed ostacolavano la diffusione di parassiti. Oltre a questi fattori si deve aggiungere l’aspetto psicologico, per cui il capo con i capelli molto corti viene percepito come più aggressivo, dominante e mascolino rispetto ad un capo con i capelli lunghi, che psicologicamente assume una connotazione più femminile (Costa, M., 2006, Psicologia militare, Franco Angeli, Milano, p. 258).
Da questa articolata risposta deriva che le ragioni essenziali di un costume che oggi è dato per scontato hanno a che vedere con considerazioni pratiche, evolutive, storiche, igieniche, simboliche e di status. Niente male per una curiosità oziosa.
Dottore questo post mi ha fatto ritornare alla mente come la lunghezza dei capelli sia un aspetto esteriore distintivo delle formazioni fortemente militanti della destra e sinistra estreme. Immagino che la versione skin-head adotti l’assenza della capigliatura per richiamare l’immagine, ormai stabilita, dell’ordine militare, ma forzandola ai suoi estremi estetici (pur assumendo, la loro azione politica, tratti sì reazionari ma potenzialmente insurrezionalisti rispetto all’ordine costituito che ritengono debole ed inetto). L’appartenenza ai centri sociali, invece, porta con sè solitamente il capello lungo, espressione della non adesione al modello militare (magari prima a quello borghese), della ribellione, fino all’anelare l’anarchia. Sarebbe interessante sapere in che misura sia coscente tale adesione a modelli “tricologici” 🙂 Cari saluti.