Santa falena!

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Dal sito giornalistico Kxan ci arriva un bizzarro episodio di pareidolia verificatosi a Georgetown in Texas. Protagonista dell’episodio, Yvonne Esquilin, una donna del posto che riferisce di aver visto il volto di Gesù sul corpo di una falena. “Siamo stati colpiti dalle dimensioni della farfalla”, riferisce la Esquilin. “Me ne sono resa conto solo quando ho scattato una foto. All’inizio assomigliava a Gesù… e penso ancora che somigli a Gesù”. La falena è rimasta nella casa della Esquilin per quasi un giorno e la donna è convinta che la sua apparizione sia una risposta alle preghiere da lei rivolte a Dio affinché la figlia continui nei suoi studi. Secondo gli altri componenti della famiglia, il fatto che la falena fosse gialla e marrone è particolarmente significativo in quanto il primo colore rimanda alla speranza, il secondo a notizie importanti.

Altre persone che hanno visto la falena hanno notato, però, una inquietante somiglianza con Satana; somiglianza che presto ha contagiato la padrona di casa: “Fa un po’ ribrezzo, ma se la fissi a lungo ti sembra che assomigli al diavolo”.  Esquilin, però, preferisce pensarla in positivo ed è convinta che l’arrivo della falena sia un preciso messaggio di Dio alle sue preghiere.

L’episodio di Georgetown si presta ad alcune interpretazioni.

Innanzitutto, la falena in questione è una falena imperiale, un insetto normalmente dotato di colori vivaci che assumono spesso forme interessanti.

In secondo luogo, una volta visto il volto di Gesù sulla falena, la protagonista della storia non riesce a fare a meno di continuare a vederlo. Un po’ come succede in alcune figure ambigue che, una volta interpretate in un certo modo, diventano difficilmente interpretabili in altro.

In terzo luogo, l’apparizione del volto di Gesù è immediatamente associata a una precisa attività della donna – le preghiere per la carriera scolastica della figlia – ed è improvvisamente e stabilmente recepita come una risposta divina a una domanda umana. In altre parole, non si tratta solo di un caso di pareidolia, ma anche di apofenia (la tendenza a riscontrare legami significativi tra eventi tra loro indipendenti).

In quarto luogo, i colori della falena sono prontamente investiti di significati simbolici coerenti con l’interpretazione proposta.

Infine, l’insistenza di altre persone sulle fattezze diaboliche del volto apparso sulla falena persuade per un po’ la  Esquilin che l’immagine corrisponda a quella del principe delle tenebre. Ancora una volta, quando la percezione riceve suggerimenti che invitano a guardare le cose in un certo modo, è probabile che la vista segua il suggerimento, riorientandosi verso nuove visioni. Ciò accade soprattutto quando lo stesso suggerimento proviene da più persone, come sembra sia avvenuto in questo caso.

In conclusione, questo episodio è un caso da manuale di come la percezione dipenda da credenze, aspettative, convinzioni e suggerimenti altrui. A dispetto di chi pensa che vedere sia  come scattare una fotografia, i nostri sensi sono molto più complessi dei meccanismi di una macchina fotografica. È per questo che le persone tendono a invocare spiegazioni soprannaturali: perché non sanno quanto stupefacente sappia essere il nostro sistema percettivo. Proprio su questa costante sottovalutazione si basano le spiegazioni soprannaturali. È come se la gente dicesse: “È troppo perfetto. Deve essere opera di un essere speciale”. Senza rendersi conto che ciò che è speciale è proprio il nostro sistema percettivo.

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