Nel vangelo di Matteo si legge: «E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, le tombe s’aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; e, usciti dai sepolcri, dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti» (Matteo 27, 50-53). La possibilità che la divinità si manifesti tramite coincidenze è da sempre un argomento presente al Cristianesimo. Numerosi eventi importanti della storia di Cristo sono accompagnati da fatti naturali che accadono “proprio in quel momento” e sono interpretati come l’ennesima conferma del carattere soprannaturale di ciò che è accaduto. Su queste straordinarie coincidenze la Chiesa ha fatto la propria fortuna presso il popolo, esaltandole, promuovendole, incoraggiandole. Almeno quando sono funzionali al discorso religioso.
2013. Poche ore dopo che Benedetto XVI ha annunciato che rinuncerà al soglio pontificio, un fulmine colpisce la basilica di San Pietro.
Domenica 26 gennaio 2014. Poco dopo la preghiera dell’Angelus dalla finestra del palazzo Apostolico in Vaticano, papa Francesco insieme con una coppia di bambini libera due colombe bianche, simbolo di pace. Poco dopo aver preso il volo, i due uccelli sono attaccati da altri volatili (una cornacchia grigia e un gabbiano reale zampegialle), perdendo diverse piume. La scena è vista da migliaia di persone in piazza San Pietro ed è fotografata da diversi fotografi delle agenzie di stampa internazionali. Subito dopo, animalisti, zoologi, esperti si affrettano a dire che tutto ciò rientra nella natura del comportamento animale: le colombe sono state attaccate dagli altri uccelli perché sono bianche (non esistono colombe bianche in natura: quelle del Papa sono frutto di un incrocio artificiale). Non c’è da meravigliarsi: piccioni e cornacchie lo fanno sempre.
In entrambi i casi, torme di intellettuali si sono affrettate a spiegare che non è successo niente di eccezionale, che tutto rientra nella normalità, che nessun messaggio divino è derivabile da questi episodi. Anche perché il messaggio ricavabile potrebbe essere inquietante per la Chiesa: di condanna, ad esempio. Si tratta di fatti naturali. Ma – si potrebbe obiettare – anche un terremoto è un fatto naturale. Che però è accaduto (se è accaduto) proprio quando è morto Cristo, così come le colombe sono state attaccate proprio al momento dell’Angelus di papa Francesco e il fulmine ha colpito la basilica di San Pietro proprio quando Benedetto XVI ha annunciato le sue dimissioni.
Coincidenze, nient’altro che coincidenze. Che in un caso sono interpretate a sostegno della divinità, in un altro come meri “fatti naturali”. Anche il trattamento delle coincidenze rientra nella politica di dominio della Chiesa.