Nel mio libro dedicato alla pareidolia, l’illusione percettiva che ci porta a interpretare macchie informi come figure dotate di senso, mi sono soffermato sulla tendenza umana a vedere nei fenomeni celesti più di quanto sia in essi presente. Un esempio è dato da ciò che da sempre uomini e donne vedono sulla superficie della Luna. Il nostro satellite è stato, nel corso del tempo, “investito” da miriadi di percezioni, spesso diverse da popolo a popolo e da epoca a epoca: qualcuno vi ha visto dei volti (di uomo, di donna, di bambino, di vecchio ecc.); qualcuno delle figure a corpo intero; altri animali o oggetti. I samoani vi hanno visto una donna che tesse; i cinesi una scimmia che batte del riso; alcuni indiani un coniglio e si potrebbe continuare. Ciò che è interessante però è il fatto che queste percezioni non se ne sono state inerti, ma hanno dato vita a leggende, miti, storie che sono entrate a far parte del patrimonio tradizionale dei popoli.
Lo conferma il giornalista Bernd Brunner, autore del libro Stregati dalla luna. Secondo Brunner, basta
un piccolo passo avanti per fare scaturire da quelle immagini altrettante leggende. Una fiaba tedesca racconta di un uomo che andò a raccogliere legna nel bosco nonostante fosse domenica, il giorno del riposo. Fu subito trascinato sulla Luna a scontare il suo peccato, a perenne monito per il resto dell’umanità: chiunque osi trasgredire la legge divina sulla Terra può finire “stampato” per l’eternità sulla faccia della Luna. I Maori hanno una leggenda che simboleggia l’influenza della Luna sulla pioggia e sulle acque della Terra. Sulla faccia della Luna vedono l’immagine di una donna con un secchio. Questa donna, Rona, era la figlia del dio del mare Tangaroa, che aveva il compito di controllare le maree. Una notte Rona stava portando a casa un secchio d’acqua di torrente per i suoi bambini quando la Luna si nascose dietro le nuvole lasciando che il sentiero venisse avvolto nelle tenebre. Rona continuò a camminare al buio, ma incespicò in una radice e si lasciò sfuggire apprezzamenti poco lusinghieri sulla Luna. Da quel momento il suo popolo fu maledetto e la Luna si vendicò portandosi via la donna, che da allora vive in cielo. Quando piove, dicono i Maori, è perché Rona rovescia di nuovo il secchio (Brunner, B., 2014, Stregati dalla luna, Giunti, Firenze, p. 31).
Tutto questo è estremamente interessante perché ci dice che gli esseri umani non sono solo soggetti a illusioni, ma da quelle illusioni pretendono un senso, un significato, che poi si traduce in una storia che, come negli esempi riportati, può entrare a far parte della mitologia locale, contribuendo a fornire significati aggiuntivi o fondativi all’esistenza umana. Insomma, a volte, anche un’illusione è sufficiente a scatenare la propensione umana a costruire mondi dotati di significato.