Risorse

  • Espeland, W. N. (2008). “A Sociology of Quantification”, European Journal of Sociology, vol. XLIX, n. 3, pp. 401-436. In inglese PDF
    Per una nuova branca della sociologia: la sociologia della quantificazione.
  • Carlyle, T.,  (1849). “Occasional Discourse on the Negro Question”, Fraser’s Magazine for Town and Country, vol. XL, pp. 670-679. In inglese PDF. In italiano PDF.
    L’origine del termine dismal science, che ancora perseguita la scienza economica a 175 anni circa dal suo conio.
  • Estep, D. Q., Bruce, K. (1981). “The concept of rape in non-humans: A critique”, Animal Behaviour, vol. 29, pp. 1272-1273. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Alcune osservazioni sulla tendenza ad applicare agli animali concetti che hanno significato per gli umani: l’esempio dello stupro.
  • Linton, R. (1951). “Halloween”, Scientific American, vol. 185, n. 4, pp. 62-67. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Un breve saggio di un grande antropologo su una delle feste più discusse della contemporaneità.
  • Galton, F. (1907). “Vox Populi”, Nature, vol. 75, n. 1949, pp. 450-451. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Un articolo curioso di un uomo curioso. Le folle sono davvero più sagge dei singoli individui?
  • Hajo, A., Galinsky, A. (2012). “Enclothed Cognition”, Journal of Experimental Social Psychology, vol. 48, n. 4, pp. 918-925. In inglese PDF.
    La confutazione definitiva del luogo comune secondo cui “l’abito non fa il monaco”.
  • Stuart, K. (2008). “Suicide by Proxy: The Unintended Consequences of Public Executions in Eighteenth-century Germany”, Central European History, vol. 41, n. 3, pp. 413-445. In inglese PDF.
    Sorprendente resoconto e analisi di uno dei più bizzarri crimini, favoriti dalla fede cristiana, diffusi nell’Europa moderna.
  • Faraday, M. (1859). Experimental Researches in Chemistry and Physics, Taylor and Francis, London, pp. 382-391. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Due brevi, ma illuminanti scritti, sul fenomeno dei “tavoli giranti”, fenomeno poco paranormale e molto normale secondo Faraday.
  • Jason-Bulman, R. (2007). “Erroneous Assumptions: Popular Belief in the Effectiveness of Torture Interrogation”, Peace and Conflict Journal of Peace Psychology, vol. 13, n. 4, pp. 429-435. In inglese PDF.
    Il testo descrive, da una prospettiva psicologica, come la tortura non sia solo immorale e crudele, ma anche del tutto disfunzionale ai propri scopi.
  • Shaw, E. F. (1979). “‘Agenda-Setting and Mass Communication Theory”, International Communication Gazette, vol. 25, n. 96, pp. 96-105. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Il testo fondativo di una tradizione di ricerca massmediologica estremamente attuale: la teoria dell’agenda-setting.
  • Titchener, E. B. (1898). “‘The Feeling of Being Stared At'”, Science, vol. 8, n. 208, pp. 895-898. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Un curioso articolo sulla inquietante, ma poco extrasensoriale, sensazione di essere osservati.
  • Child, A. (1950). “The Sociology of Perception”, Journal of Genetic Psychology, vol. 77, n. 2, pp. 293-303. In inglese PDF.
    Un testo sorprendente su come la nostra percezione sia condizionata non solo da fattori psicologici, ma anche sociologici.
  • Harlow, H. F. (1958). “The Nature of Love”, American Psychologist, vol. 13, n. 12, pp. 673-685. In inglese PDF.
    Dimostrazione dell’importanza dell’affetto e dell’amore in un seminale esperimento condotto su scimmie reso.
  • Huxley, T. H. (1880). “On the Method of Zadig. Retrospective Prophecy as a Function of Science”, in Idem, Collected Essays IV, MacMillan and Co., London, 1893, pp. 1-23. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Interessante articolo sul metodo scientifico, ribattezzato “metodo di Zadig”, e sulla capacità che esso conferisce a chi lo pratica di “profetizzare retrospettivamente”.
  • Milgram, S. (1972). “The Familiar Stranger: An Aspect of Urban Anonimity”, in Idem, The Individual in a Social World. Essays and Experiments (pp. 68-71), McGraw-Hill: New York, 1992. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Breve saggio di uno dei più importanti psicologi sociali del mondo. Introduce la figura dello “sconosciuto familiare”.
  • Eibach, R. P., Libby, L. K., Gilovich, T. D. (2003). “When Change in the Self is Mistaken for Change in the World”, Journal of Personality and Social Psychology, vol. 84, n. 5, pp. 917-931. In inglese PDF.
    Splendido articolo su uno degli errori cognitivi più diffusi tra gli esseri umani: pensare che i cambiamenti del sè siano in realtà cambiamenti del mondo.
  • Brickman, P., Coates, D., Janoff-Bulman, Ronnie (1978). “Lottery Winners and Accident Victims”, Journal of Personality and Social Psychology, vol. 36, n. 8, pp. 917-927. In inglese PDF.
    Interessante articolo sulla psicologia della felicità e i fattori che la determinano.
  • Carpenter, W. B. (1852). “On the Influence of Suggestion in Modifying and Directing Muscular Movement, Independently of Volition “, Proceedings of the Royal Institution of Great Britain, vol. 93, pp. 147-153. In inglese PDF. In italiano PDF.
    L’articolo che ha scoperto i “movimenti ideomotori” che hanno un ruolo centrale in fenomeni apparentemente sorprendenti come lo spiritismo, la telepatia, la rabdomanzia, gli animali che parlano e fanno di conto, la comunicazione facilitata.
  • Klapp, O. E. (1948). “The Creation of Popular Heroes”, American Journal of Sociology, vol. 54, n. 2, pp. 135-141. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Interessante prospettiva sociologica sulla “nascita” degli eroi: gli eroi non sono tali in virtù di doti straordinarie, ma perché la collettività attribuisce loro lo status di eroi.
  • James Westfall Thompson (1921). “The Aftermath of the Black Death and the Aftermath of the Great War”, American Journal of Sociology, vol. 26, n. 5, pp. 565-562. In inglese PDF. In italiano PDF.
    E se le conseguenze del virus fossero paragonabili a quelle di una guerra mondiale? La riflessione avveniristica di un sociologo lungimirante.
  • Strong, P. (1990). “Epidemic Psychology: a model”, Sociology of Health & Illness, vol. 12, n. 3, pp. 249-259. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Un modello estremamente attuale per comprendere i meccanismi psicosociali innescati dal diffondersi di virus e pestilenze.
  • Sacra Congregazione per la dottrina della fede (1978). Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni. In italiano PDF.
    Il documento ufficiale della Chiesa a cui i sacerdoti si affidano per distinguere le apparizioni vere da quelle false.
  • Allport, J.W., Ross, J. M. (1967). “Personal Religious Orientation and Prejudice”,  Journal of Personality and Social Psychology, vol. 5, n. 4, pp. 432-443. In inglese PDF.
    Un classico della psicologia sociale della religione in cui si afferma una generalizzazione su cui ancora oggi ci si interroga: chi va in chiesa è più prevenuto di chi non ci va?
  • Henslin, J.M., Biggs, M. A. (1971). “Dramaturgical Desexualization: The Sociology of the Vaginal Examination” in Henslin, J. M. (ed.),  Studies in the Sociology of Sex, Appleton-Century-Crofts, New York. In inglese PDF.
    Può esistere una sociologia della visita ginecologica? Sì, lo dimostra questo splendido articolo di Henslin e Biggs.
  • Allport, G.W., Postman, L.J. (1945). “The Basic Psychology of Rumor”, Transactions of the New York Academy of Sciences, Serie II, vol. 8, pp. 61-81. In inglese PDF.
    Che cos’è una voce? Come si diffonde? Un classico che ci spiega la formula di diffusione di dicerie e pettegolezzi.
  • Allport, G.W., Postman, L.J. (1946-1947). “An Analysis of Rumor”, The Public Opinion Quarterly, vol. 10, n. 4, pp. 501-517. In inglese PDF.
    Altro interessante articolo su che cosa è una voce, da leggere insieme al precedente.
  • Davis, F. (1961). “Deviance Disavowal: The Management of Strained Interaction by the Visibly Handicapped”, Social Problems, vol. 9, n. 2, pp. 120-132. In inglese PDF.
    Uno dei pochi articoli di sociologia della disabilità da un punto di vista interazionale.
  • Gluckman, M. (1963). “Papers in honor of Melville J. Herskovits: Gossip and Scandal”, Current Anthropology, vol. 4, n. 3, pp. 307-316. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Un piccolo capolavoro antropologico sull’importanza sociale di un aspetto solitamente considerato marginale della nostra vita comunicativa: il pettegolezzo.
  • Davis, K. (1937). “The Sociology of Prostitution”, American Sociological Review, vol. 2, n. 5, pp. 744-755. In inglese PDF.
    Testo antesignano di sociologia della prostituzione. Molto citato in letteratura.
  • Bloch, H. A. (1951). “The Sociology of Gambling”, American Journal of Sociology, vol. 57, n. 3, pp. 215-221. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Uno dei primi testi sociologici sul gioco d’azzardo, ancora molto attuale.
  • Pringle Morgan, W. (1896). “A Case of Congenital Word Blindness”, The British Medical Journal, 7 novembre, p. 1378. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Il primo caso clinico di dislessia riportato dalla letteratura scientifica. 
  • Lombroso, C. (1890). “I delinquenti-nati fra gli animali”, Fanfulla della domenica, Anno XII, n. 26. La mia trascrizione. L’originale del Fanfulla.
    Un curioso testo, da me trascritto, dell’inventore della teoria del delinquente nato. L’originale è scaricabile accanto alla trascrizione.
  • Hyman, H. H., Sheatsley, P. B. (1947). “Some Reasons Why Information Campaigns Fail”, The Public Opinion Quarterly, vol. 11, n. 3, pp. 412-423. In inglese PDF. In italiano PDF
    Non basta informare perché il pubblico sappia. Lo rivela questo articolo classico, ancora attualissimo.
  • Wrong, D. (1961). “The Oversocialized Conception of Man in Modern Sociology”, American Sociological Review, vol. 26, n. 2, pp. 183-193. In inglese PDF.
    Articolo classico che critica la nozione, ancora oggi diffusa, che le norme sociali determinino interamente il comportamento degli individui.
  • Volpp, L. (2000). “Blaming Culture for Bad Behaviour”, Yale Journal of Law & the Humanities, vol. 12, pp. 89-116. In inglese PDF.
    Un articolo estremamente attuale sulla tendenza ad attribuire alla cultura le azioni degli altri che ci sembrano aberranti e a fattori individuali le azioni aberranti compiute da chi è simile a noi.
  • Black, D. (1983). “Crime as Social Control”, American Sociological Review, vol. 48, n. 1, pp. 34-45. In inglese PDF.
    Una prospettiva radicalmente diversa sul crimine visto come una forma di self-help affine alla vendetta e alla stessa legge.
  • Beecher, H.K. (1955). “The Powerful Placebo”, The Journal of the American Medical Association, vol. 159, n. 17, pp. 1602-1606. In italiano PDF. In inglese PDF.
    Uno dei primi testi, ancorché oggetto di molte critiche, a introdurre ed esaminare le potenzialità dell’effetto placebo.
  • Ganser, S.J.M. (1897). “Un particolare stato crepuscolare isterico”, traduzione in italiano di Ermanno Pavesi. PDF.
    Il testo che ha lanciato la “Sindrome di Ganser” nel novero dei concetti più curiosi della psichiatria forense.
  • Butler, R. N. (1969).   “Age-ism: Another Form of Bigotry”, The Gerontologist, vol. 9, n. 4, pp.  243-246. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Il manifesto che ha segnato l’ingresso del termine ageism nel lessico delle scienze sociali.
  • Lindesmith, A. R. (1938).   “A Sociological Theory of Drug Addiction”, American Journal of Sociology, vol. 43, n. 4, pp.  593-613. In inglese PDF
    Uno dei primi articoli a proporre uno sguardo sociologico sulla droga. Curiosamente poco noto in Italia. La traduzione in italiano è presente nel mio La costruzione sociale della tossicomania.
  • Lindesmith, A. R. (1940).   “Dope Fiend Mythology”, Journal of Criminal Law and Criminology, vol. 31, n. 2, pp.  199-208. In inglese PDF
    Questo articolo, come quello di Schless qui sotto, smonta parecchi luoghi comuni sulla tossicodipendenza. Assolutamente da leggere. La traduzione in italiano è presente nel mio La costruzione sociale della tossicomania.
  • Schless, R. (1925).   “The drug addict”, American Mercury, 4 febbraio, pp.  196-199. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Un articolo che, sebbene datato, sfata molti luoghi comuni sulla tossicodipendenza e sul modo in cui percepiamo il “tossico”.
  • Alinsky, S. D. (1934). “A Sociological Technique in Clinical Criminology”, Proceedings of the Sixty-Fourth Annual Congress of the American Prison Association, ristampato in The Clinical Sociology Review, vol. 2, pp. 12-24, 1984. In inglese PDF.
    Uno dei primi testi in cui le tecniche della sociologia sono state applicate alla criminologia clinica. La traduzione in italiano è in Una tecnica sociologica in criminologia clinica.
  • Skinner, B. F. (1948). “‘Superstition’ in the Pigeon”, Journal of Experimental Psychology, vol. 38, pp. 168-172. In inglese PDF.
    Spiegazione ormai storica di come le superstizioni si formano nei piccioni e … negli umani.
  • Bruner, G. S., Goodman, C.G. (1947). “Value and Need as Organizing Factors in Perception”, Journal of Abnormal and Social Psychology, vol. 42, pp. 33-44. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Studio classico su come la percezione umana sia costruita e risponda a vari determinanti comportamentali.
  • Felmlee, D. H. (2001). “From Appealing to Appalling: Disenchantment with a Romantic Partner”, Sociological Perspective, vol. 44, n. 3, pp. 263-280. In inglese PDF
    Uno studio sorprendente su una delle contraddizioni più sconcertanti dell’amore romantico: come gli aspetti che ci fanno innamorare di una persona poi diventano tratti odiati o irritanti.
  • Robbins, T., Anthony, D. (1980). “The Limits of ‘Coercive Persuasion’ as an Explanation for Conversion to Authoritarian Sects”, Political Psychology, vol. 2, n. 2, pp. 22-37. In inglese PDF
    Una critica importante del concetto di “lavaggio del cervello” come spiegazione dell’adesione a culti e sette.
  • Lofland, J., Stark, R.. (1965). “Becoming a World-Saver: A Theory of Conversion to a Deviant Perspective”, American Sociological Review, vol. 30, n. 6, pp. 862-875. In inglese PDF
    Un articolo fondamentale che, da una prospettiva sociologica, smonta la pretesa di coloro che sostengono che le conversioni religiose sono frutto di  lavaggio del cervello.
  • Illinois Juvenile Court Act. (1899).  In inglese PDF
    L’atto di fondazione del primo Tribunale per minorenni del mondo.
  • Kanner, L., (1943). “Autistic Disturbances of Affective Contact”, Nervous Child, 2, pp. 217-250.  In inglese PDF
    La prima ricerca sistematica sull’autismo infantile mai pubblicata (Bruno Bettelheim) nonché l’articolo che ha segnato la nascita del termine “autismo”.
  • Lombroso, C., (1896). La funzione sociale del delitto, Sandron, Milano-Palermo.  In italiano PDF
    Un sorprendente quanto poco noto  testo di Cesare Lombroso, da me trascritto, che rivela come il padre della criminologia italiana credesse che il crimine può arrecare addirittura benefici alla società.
  • Faulds, H., (1880). “On the Skin-furrows of the Hand”, Nature, 22, 28 ottobre, p. 605.  In inglese PDF
    Il primo testo in cui viene avocato l’uso delle impronte digitali a scopi investigativi e giudiziari.
  • Redelmeier, D. A., Tversky, A. (1996). “On the belief that arthritis pain is related to the weather”, Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, 93, 2895-2896. In inglese PDF
    I dolori artritici sono collegati ai cambiamenti climatici o è tutto un’illusione? Un testo seminale sulla tendenza della mente umana a ingannarsi.
  • Erikson, K. T. (1962). “Notes on the Sociology of Deviance”. Social Problems, 9 (4), 307-314. In inglese PDF
    Una dei testi fondamentali della sociologia della devianza e, in particolare, dell’orientamento definitico Labeling Theory. La lezione principale è che la devianza non è inerente agli individui, ma funzione di precisi processi di etichettamento.
  • Moore, Wilbert E.,  Tumin, Melvin M. (1942). “Some Social Functions of Ignorance”. American Sociological Review, 14 (6), 787-795. In italiano PDF. In inglese PDF.
    Un breve, bizzarro articolo in cui sono svelate le funzioni sociali dell’ignoranza. Estremamente attuale.
  • Cannon, W. B. (1942). “’Voodoo Death’”. American Anthropologist, 44 (2), 169-181. In inglese PDF
    Un testo giustamente famoso dell’antropologia che mostra come la sola idea di dover morire possa davvero provocare la morte. Una lezione da cui anche noi possiamo trovare giovamento.
  • Kitsuse, John I., Cicourel, Aaron V. (1963). “A Note on the Uses of Official Statistics”. Social Problems, 11(2), 131-139. In inglese PDF
    Un classico della criminologia critica e della teoria dell’etichettamento: le statistiche sulla criminalità non sono necessariamente uno specchio fedele della realtà; possono invece riflettere le procedure e le ideologie di chi le produce. Molto attuale in un’epoca come la nostra che ha un rapporto ciecamente fideistico nei confronti del dato statistico
  • Merton, R. K. (1936). “The Unanticipated Consequences of Purposive Social Action”. American Sociological Review, 1 (6), 894-904. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Il testo fondamentale di un maestro della sociologia in cui viene introdotto il concetto di “conseguenza non intenzionale dell’azione sociale dotata di scopo”.
  • Miner, H., (1956). “Body Ritual among the Nacirema”. American Anthropologist, 58(3), 503-507. In inglese PDF
    Un testo antropologico in grado di provocare uno spaesamento cognitivo e culturale come pochi. Ma anche una messa in discussione delle categorie con cui vediamo e interpretiamo il mondo. Da leggere.
  • Pfungst, O., (1911). Clever Hans, Henry Holt and Company, New York. In inglese PDF
    La storia, analizzata criticamente, di un cavallo che parla, esegue calcoli e compie altre operazioni strabilianti. Risultato: il misterioso può essere più naturale di quanto sembri. Un testo avvincente, mai tradotto in italiano e che un giorno forse tradurrò (se non lo farà qualcun altro). Un esempio da manuale di psicologia debunking.
  • Ioannidis JPA, (2005). Why Most Published Research Findings are False, PLoS MED, 2(8): e124. In inglese PDF
    Uno straordinario articolo che dimostra perché non dobbiamo credere supinamente a tutti quegli articoli che annunciano scoperte sensazionali che cambieranno il mondo. Ad esempio: “Scoperto il gene della criminalità” oppure “Scienziati annunciano nuovo farmaco anticancro” ecc. Il testo dovrebbe essere tradotto in italiano e distribuito a tutti i giornalisti scientifici che ci ammanniscono continuamente le loro “perle informative” di cui poi una settimana dopo non si sa più nulla.
  • Westermarck, E. (1898). “The Essence of Revenge”, Mind, New Series, Vol. 7, N. 27, pp. 289-310. In inglese PDF
    Un piccolo classico sull’antropologia della vendetta, molto attuale ancora oggi. Un articolo imprescindibile  per chiunque voglia studiare seriamente questo incredibile e non sradicabile sentimento umano.
  • Wilson, J. Q. & Kelling, G. L. (1982). “Broken Windows. The police and neighborhood safety”, The Atlantic Monthly, 279, 3, pp. 29-38. In inglese PDF
    Testo fondamentale della criminologia contemporanea, alla base di tutte le teorizzazioni sulla “tolleranza zero”. Sorprendentemente mai tradotto in italiano.
  • Thorndike, E. L. (1920). “A Constant Error in  Psychological Ratings”, Journal of Applied Psychology, 4, 1, pp. 25-29. In inglese PDF. In italiano PDF
    Il testo che è alla base di uno dei fenomeni psicologici più indagati dalla psicologia: l’effetto “alone”. Il testo  è disponibile anche nella mia traduzione in italiano.
  • Forer, B. R. (1949). “The Fallacy of Personal Validation: A Classroom Demonstration of Gullibility”, Journal of Abnormal and Social Psychology, 44, pp. 118-123. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Articolo che spiega, in maniera classica, come e perché maghi, truffatori e impostori hanno successo nel loro campo, riuscendo a indurre nelle loro vittime la sensazione “straordinaria” di essere autenticamente in possesso di doti straordinarie. 
  • Hastorf, A.H. & Cantril, H. (1954). “They Saw a Game: A Case Study”, Journal of Abnormal and Social Psychology, 49, 1, pp. 129-134. In inglese PDF In italiano PDF
    Articolo che ogni tifoso dovrebbe leggere: una delle prime attestazioni sperimentali dell’impossibilità di vedere la stessa partita se si parteggia per una delle squadre. Uno degli esempi più noti di che cosa voglia dire “percezione selettiva”.
  • Davison, W.P. (1983). “The Third Person Effect in Communication”, Public Opinion Quarterly, 47, 1, pp. 1-15. In inglese PDF
    Molte persone sono convinte che la pubblicità e la televisione possano persuadere solo gli altri. In altre parole, abbiamo la forte tendenza a ritenerci immuni dagli effetti dei mass media. Perché? Lo spiega questo affascinante articolo del 1983.
  • Davies, J.C. (1962). “Toward a Theory of Revolution”, American Sociological Review, 27, 1, pp. 5-19. In inglese PDF
    Come si verificano le rivoluzioni? Quali sono le condizioni che rendono instabile un equilibrio politico? In questo articolo seminale, Davies traccia una teoria sociologica di come e perché scoppiano le rivoluzioni. Una prospettiva ancora oggi attuale e presa in seria considerazione da tutti gli analisti politici.
  • Down, J.L.H. (1866). “Observations on an Ethnic Classification of Idiots”, London Hospital reports, 3, pp. 259-262. In inglese PDF. In italiano PDF.
    La traduzione in italiano di uno dei più straordinari documenti sulla classificazione tecnica dei disabili: un esempio di come si possa costruire a tavolino una categoria di devianti e…farla franca.
  • Gorer, G. (1955). “The Pornography of Death”, Encounter, Ottobre, pp. 49-52. In inglese PDF. In italiano PDF.
    Le versioni inglese e italiana (traduzione mia) di un breve testo dell’antropologo inglese Geoffrey Gorer che, tra i primi, ha descritto uno dei più importanti cambiamenti di mentalità dei secoli scorso e attuale. Un vero e proprio mind-opener.
  • Asch, S. E. (1946). “Forming impressions of personality”, The Journal of Abnormal and Social Psychology, 41, 3, luglio, pp. 258-290. In inglese PDF.
    Una delle più straordinarie ricerche su come gli esseri umani si formano impressioni sui loro simili. Dall’esito sorprendente. Un vero e proprio classico della psicologia sociale dell’ultimo secolo.
  • Heider, F.; Simmel, M. (1944). “An experimental study of apparent behavior”, The American Journal of Psychology,  57, pp. 243-259. In inglese PDF.
    La dimostrazione scientifica che tendiamo ad attribuire a ciò che ci circonda intenzioni e desideri anche quando questi non esistono. un testo essenziale anche ai fini di ogni teoria sulla pareidolia.
  • Yinger, J. M. (1960). “Contraculture and Subculture”,  American Sociological Review,  25, 5, pp. 625-635. In inglese PDF
    Che cosa si intende per subcultura e per controcultura. Il “battesimo” di questi due concetti centrali in sociologia nel seminale articolo di Milton Yinger.

 

12 risposte a Risorse

  1. Luca De Gaspari scrive:

    Buongiorno Dott. Capuano.
    Mi chiamo Luca De Gaspari, sono un filmaker indipendente e sto realizzando un documentario sulla storia della bestemmia. Ci piacerebbe a questo proposito poter inserire un suo intervento. Sarebbe disponibile? Si tratta di realizzare una semplice intervista, dove e quando è meglio per lei.

    Grazie

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  5. Francesco scrive:

    Ciao, sono Francesco di Radio Blackout (radio libera nell’etere torinese).
    Mi occupo di una trasmissione che la radio dedica alla critica della società carceraria e delle sorveglianza; credo quindi potrebbero essere interessanti future collaborazioni rispetto ad alcuni temi di cui hai scritto in modo approfondito e interessante.

    Ma l’inziativa dell’ingresso in comunicazione con te, deriva soprattutto dalle riflessioni su “complottismo” e dinamiche di adattamento. Per farla brevissima, credo che la mente umana, esposta alla percezione di una sistema complesso (e in parte inerziale – non agito consapevolmente) di interazioni che sovradeterminano i fenomeni con cui deve rapportarsi, tenda a conferire un’identità ai motori di queste azioni fattuali: un po’ come, con un’operazione cognitiva geniale, vennero in diverse culture soggettivate le emozioni e le pulsioni umane.
    Purtroppo il risultato delle più recenti operazioni cognitive in questa direzione, anziché produrre nuovi Eros, Dioniso, Ekate, Kali e via dicendo, ci propone la “lobby globalista”, se non i “rettiliani”.
    Ad esempio, mi rendo conto di quanto sia complesso descrivere a molte persone le potenziali ricadute sorveglianti del protocollo 5G (IoT e smartcities in primis). Per cui da un lato vivo come sconfitta la produzione di questa nuova mitologia funzionale alla iper-semplificazione dei fenomeni e alla loro “cefalizzazione” (ovvero all’idea che esista concretamente un “gruppo che dicide”); dall’altro mi chiedo quanto queste dinamiche di adattamento cognitivo non necessitino di molta più attenzione, comprensione, forse esorcizzazione. Soprattutto per chi verrebbe contribuire a traformare radicalmente l’esistente senza creare contro-mitologie.

    Intanto grazie per la tua produzione, molto interessante

    Francesco

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