Subito dopo la partita, valevole per la finale dei Campionati europei 2020, tra Italia e Spagna, vinta dall’Italia per 5-3 ai calci di rigore, alcuni siti hanno segnalato un tweet del calciatore del Barcellona Gerard Piqué, secondo il quale chi tira per primo i rigori vince quasi sempre a dispetto del luogo comune secondo cui quella dei calci di rigore sarebbe una “lotteria” governata dal caso. Lo dimostrerebbero i recenti quattro incontri finiti ai rigori tra Campionato europeo e Coppa America (che si gioca in simultanea).
La tesi di Piqué, pur affidata ai solo quattro casi citati nel tweet, non è una mera opinione personale. Alcune ricerche dimostrano che sui rigoristi agiscono una serie di pressioni psicologiche che possono condizionarne la prestazione. Ad esempio, particolari effetti mentali sembrano associati all’ordine di battuta dei rigori. Segnalo, al riguardo, una interessante ricerca di Apesteguia e Palacios-Huerta (2010) nella quale gli autori hanno esaminato 129 occasioni di calcio professionistico in cui, nel periodo 1976-2003, l’esito dell’incontro è stato deciso dalla “lotteria” dei calci di rigore per un totale di 1.343 calci di rigore.
La loro scoperta è stata che, nonostante in teoria entrambe le squadre avessero la stessa probabilità statistica di prevalere sull’avversario, le squadre che hanno calciato per prime hanno vinto la sfida il 60,5% delle volte. Questa ricerca ha avuto conseguenze pratiche nel senso che, per ovviare a questo effetto psicologico, in varie occasioni, si è sperimentato un modo diverso di battere i calci di rigore ispirato alla cosiddetta “formula ABBA”.
Questa formula prevede che, dopo il primo rigore, la stessa squadra calci due rigori di seguito prima di lasciare il posto all’avversaria. In questo modo, secondo la psicologia, sarebbe garantito uno svolgimento più equo della “lotteria” dei calci di rigore. Incidentalmente, si tratta della stessa formula suggerita da Piqué per conferire maggiore equilibrio a questa sorta di tie-break calcistico.
Non mi sorprenderei se questo suggerimento, avallato peraltro dalla scienza, venisse accolto dalle istituzioni preposte alla modifica del regolamento calcistico. Appena pochi giorni fa, abbiamo appreso che, a partire dalla prossima stagione, non avrà più validità la regola del valore doppio del goal segnato in trasferta, che pure è invalsa per tantissimo tempo.
Mi limito ad aggiungere che nel mio Hanno visto tutti. Nella mente del tifoso descrivo in dettaglio numerose altre ricerche sui meccanismi psicosociali che condizionano le prestazioni dei calciatori (rigoristi e non). Una buona occasione per comprendere che il calcio è un fatto sociale complesso anche dal punto di vista delle scienze umane.
Riferimento: Apesteguia, Jose, and Ignacio Palacios-Huerta. 2010. “Psychological Pressure in Competitive Environments: Evidence from a Randomized Natural Experiment.” American Economic Review, 100 (5): 2548-64.