Anche se non conoscete l’inglese, sapete forse che Easter vuol dire Pasqua. È una delle prime parole che si imparano nei corsi base della lingua e anche una di quelle ossessivamente ripetute nel periodo pasquale da pubblicità e programmi televisivi (anche non inglesi).
Quello che forse non sapete è che la sua origine è probabilmente dovuta a un errore di traduzione. Ma procediamo con metodo. Molte fonti concordano nel riferire che il termine cristiano Easter deriva da Eostre o Eostrae, nome della divinità anglosassone della primavera e della fertilità, secondo il noto meccanismo storico secondo cui idee e credenze cristiane affondano talvolta le loro radici in idee e credenze pagane. È il caso ad esempio della data del 25 dicembre, data scelta dal mondo cristiano per celebrare il Natale, ma già festeggiata nella Roma pagana come giorno del Sol Invictus, inserito anche nel calendario civile romano da Aureliano. Secondo il cronista sassone del Settimo-Ottavo secolo d.C. Beda, detto Il Venerabile, sostenitore della tesi pagana prima descritta, l’etimologia di Easter risponderebbe proprio a un meccanismo del genere.
Ma non tutti sono d’accordo. Soprattutto perché parrebbe paradossale che una delle feste cristiane per eccellenza trovi la sua origine in una divinità pagana. Uno smacco difficile da digerire per i più fermi assertori della originalità assoluta della Pasqua cristiana. Secondo un articolo del 1959 dello studioso tedesco J. Knobloch, ripreso fra l’altro dalla rispettabile Enciclopedia Britannica, l’etimologia del termine sarebbe un’altra e avrebbe a che fare con la definizione della settimana pasquale in albis. Dice Knobloch (cit. da Barham, 2012, L’ABC delle bufale, De Agostini, Novara, p. 51):
Tra i cristiani di lingua latina, la settimana che aveva inizio con la festività della Resurrezione era conosciuta come hebdomada alba (“settimana bianca”), poiché in quei giorni i cristiani neobattezzati avevano l’abitudine d’indossare gli abiti battesimali. Talvolta la settimana veniva semplicemente definita albae (“bianca”).
Secondo Knobloch, la parola albae fu erroneamente tradotta in tedesco come se fosse il plurale della parola “alba” e resa con Eostarum, che in alto tedesco vuol dire appunto “alba”. Da qui il passo fino a Easter fu breve, e decretò la nascita di un vocabolo centrale nel lessico cristiano inglese.
Se ciò fosse vero, potrebbe costituire uno smacco ancora più grande per i sostenitori della purezza etimologica della Pasqua. È vero. Non deriverebbe da una divinità pagana. Ma addirittura da un errore di traduzione!!!