Con un po’ di ritardo segnalo un interessante caso di pareidolia comunicato dal Mattino in un articolo del 1 giugno 2013. In un appartamento del quartiere Chiaia di Napoli, abitato dalla famiglia Esposito (sembra una leggenda metropolitana, data la diffusione del cognome nel napoletano, ma non lo è) e afflitto da problemi di infiltrazione idrica, il soffitto di una stanza ha evidenziato una macchia di umidità delle dimensioni di circa 1 metro per 1 sulla quale sarebbero evidenti due figure dense di significato per la simbologia religiosa dell’Occidente europeo cattolico: la madonna e il diavolo.
La macchia è stata fotografata, videoripresa e documentata in vari modi, come testimoniano le immagini mostrate dal sito del Mattino di cui riprendo qui una fotografia. L’evento ha attirato un piccolo gruppo di fedeli curiosi e ha spinto la famiglia Esposito a collocare vari oggetti religiosi nel luogo.
Poche osservazioni:
- Ormai i casi di pareidolia sono sempre più documentati ovunque si verifichino e non più considerati come effimere banalità;
- ancora una volta il sud Italia sembra un luogo privilegiato per questo tipo di fenomeni, evidentemente legati alla diffusione di radicate e, spesso, irriflesse credenze religiose. Dobbiamo poi notare che la città in cui si è verificato il fenomeno – Napoli – e il nome della famiglia protagonista – Esposito – sembrano orientare il lettore verso schemi interpretativi già solidi;
- il corteo di eventi che accompagnano questi fenomeni è iscrivibile in uno schema abbastanza collaudato: apparizione, documentazione, formazione (solitamente effimera) di gruppi di fedeli, deposizione di oggetti religiosi, retoriche giornalistiche incentrate sul dilemma illusione ottica-apparizione religiosa con un occhio che strizza al mistero che vende sempre bene, interviste di commento (soprattutto a preti e fedeli);
- in questo caso, a differenza di altri già segnalati, le apparizioni sono addirittura due in poco spazio;
- infine, il fatto, anche questo più volte rimarcato, che raramente il fenomeno viene riconosciuto per quello che è, cioè un caso di pareidolia.
Continuerò a segnalare questo tipo di eventi che fanno sempre più capolino nelle cronache locali e che lasciando trasparire, forse, nuovi bisogni religiosi o, almeno, il bisogno di essere stupito dell’uomo post-moderno.