Mi sono sempre chiesto quale fosse l’origine della frase “Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale” che troviamo in tanti film e romanzi. Ebbene, dietro questa celebre annotazione c’è una storia che riguarda il monaco russo Rasputin (1869-1916), consigliere privato dei Romanov, e un film del 1934 centrato sulla sua figura, Rasputin e l’imperatrice. Il film, diretto dal regista Richard Boleslawski, narra la storia dell’omicidio di Rasputin nel 1916 ad opera di Felix Jusupov (suo assassino confesso nella realtà) che, nella pellicola, diventa il principe Paul Chegodieff. Seguendo la trama, Rasputin violenta Natasha, moglie di Chegodieff, la quale, in seguito al fatto, decide di non poter più essere sua moglie a causa del disonore procuratole dallo stupro. Nella realtà, Rasputin non aveva stuprato la moglie di Jusupov, anche se si vociferava che avesse violentato la zarina Alessandra.
Quando il film uscì, Felix Jusupov e sua moglie Irina – la Natasha del film – erano ancora in vita e a Irina non piacque l’accostamento così esplicito tra lei e Natasha. Fece dunque causa per diffamazione alla casa di produzione Metro-Goldwin-Mayer, che aveva realizzato il film, ottenendo un grosso risarcimento di cui ancora oggi non si conosce l’esatto ammontare. Dopo aver perso la causa con Irina Jusupov, la casa di produzione ritirò il film, eliminò la scena in cui la principessa Natasha veniva violentata e fece sparire dalla circolazione le copie del film per anni. Da allora la frase “Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale”, o simili, si trova all’inizio o alla fine di ogni film per evitare problemi legali.
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