L’“effetto rimbalzo” e la “licenza morale”

La psicologia e la sociologia hanno individuato da tempo un cospicuo numero di “leggi” che governano il comportamento umano o che, almeno, lo condizionano enormemente.

Due di queste sono l’“effetto rimbalzo” e la “licenza morale”.

Per “effetto rimbalzo” si intende il fenomeno per cui quando risparmiamo un po’ di denaro grazie a una condotta virtuosa, ad esempio tramite un comportamento favorevole all’ambiente, i soldi risparmiati vengono spesi, talvolta, in consumi che vanno in direzione contraria alla condotta virtuosa, ad esempio danneggiando l’ambiente, spesso inconsapevolmente.

Così, è dato osservare che persone che risparmiano denaro usando il meno possibile l’automobile, perché considerata inquinante, utilizzano il denaro risparmiato per concedersi una vacanza in più, durante la quale si abbandoneranno a comportamenti dannosi per l’ambiente, per esempio producendo più rifiuti. In altre parole, compensiamo, senza volerlo, una condotta con il suo opposto.

Un meccanismo simile si ha con la cosiddetta “licenza morale”. In base a essa, quando facciamo qualcosa di “buono”, come ricompensa concediamo a noi stessi il permesso di fare qualcosa di “cattivo”. Questa tendenza è evidente nel caso di chi si impone una dieta alimentare. Un progresso ottenuto tramite un sacrificio da noi giudicato “costoso” – mangiare quella verdura che proprio non ci va giù – viene compensato in seguito con una barretta di cioccolato fondente, che sentiamo di “meritare” per i nostri sforzi.

Ugualmente, chi fa una donazione, soprattutto se cospicua, a favore di un’associazione di volontariato o della ricerca medica, si sente, talvolta, “autorizzato” a commettere piccole infrazioni dalle quali tenderà ad autoassolversi perché “sono una brava persona”. Un esempio, è fornito da uno studio sul comportamento negli acquisti secondo il quale «più i consumatori acquistano lampadine a risparmio energetico, utilizzano sacchetti ecologici o riutilizzano le proprie borse, più è probabile che la loro spesa settimanale contenga carne e acqua in bottiglia» (Lomborg, B., 2024, Falso allarme. Perché il catastrofismo climatico ci rende più poveri e non aiuta il pianeta, Fazi Editore, Roma, p. 136).

Ancora, chi lascia che il senzatetto al semaforo gli lavi il parabrezza, potrà reagire con una strombazzata più aggressiva se l’auto davanti a sé non riparte immediatamente al verde.

È come se non riuscissimo a fare a meno di darla vinta solo a una parte di noi stessi – anche se è la parte “buona” – e avessimo bisogno di bilanciare le nostre scelte, concedendo qualcosa anche alla parte “cattiva”.

Insomma, usiamo “rimbalzi” e “licenze” per ribadire a noi e agli altri che, in fondo, siamo solo umani e che sentirci esclusivamente “santi” o esclusivamente “malvagi” non ci piace affatto.

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