Nel mio libro 101 falsi miti sulla criminalità, ho fatto notare che, da anni, gli scienziati avanzano seri dubbi sulla fiducia cieca che viene riposta da alcuni nella affidabilità totale dei metodi di indagine basati sulla rilevazione delle impronte digitali.
Di recente, l’Associazione americana per l’avanzamento delle scienze (Aaas), nel rapporto redatto dai suoi esperti di scienze forensi, ha ribadito il concetto: non esistono metodi efficaci al 100% per confrontare le impronte digitali e per attribuirle a un’unica persona. Più precisamente, come riporta un articolo di «Repubblica», «non esiste un metodo scientifico per stimare il numero di persone che condividono le caratteristiche di una impronta digitale, e inoltre non si può escludere l’errore umano durante il confronto». Di conseguenza, non è possibile affermare che «le impronte digitali latenti «possano essere associate a un unico individuo con una precisione del 100%».
Che le cose stiano così, in realtà, ce ne eravamo resi conto poco dopo l’11 marzo 2004, giorno in cui, a Madrid, una serie di attentati al locale sistema dei treni provocò la morte di 191 persone e il ferimento di 2.057, gettando la Spagna nel panico. Inizialmente attribuiti all’ETA, gli attentati si rivelarono di matrice islamica. Gli investigatori spagnoli, con il supporto di esperti dell’FBI, ritrovarono alcune impronte digitali sulla valigetta contenente il detonatore delle bombe fatte esplodere sui treni. Gli agenti dell’FBI confrontarono le impronte ritrovate con quelle contenute in un apposito programma informatico di archiviazione. Le impronte furono attribuite all’avvocato statunitense Brandon Mayfield, convertito all’Islam, che venne arrestato il 6 maggio. Dopo pochi giorni, il 21 maggio, la sorpresa. Mayfield venne rilasciato, mentre il governo spagnolo annunciò che le impronte appartenevano al cittadino algerino Ouhnane Daoud.
Il processo di rilevazione e confronto delle impronte digitali è, dunque, un processo estremamente complesso e pieno di ostacoli. Ciò non toglie che il metodo in questione sia uno dei più affidabili in circolazione da un punto di vista investigativo e giudiziario. Solo, dobbiamo essere pronti ad accogliere anche eventuali suoi insuccessi. Perché nessun metodo umano è assolutamente infallibile.
Per altri miti sul crimine, rimando, oltre al libro citato, anche a Delitti.