Fino a poco tempo fa in Italia, turpiloquio e bestemmia erano comportamenti criminali, sanzionati da norme del codice penale: solo recentemente il primo è stato abrogato, e la seconda è stata depenalizzata in linea con una tendenza che, nel corso del tempo, ha visto il turpiloquio e la bestemmia subire sanzioni sempre più amministrative e informali.
Non molti sanno, però, che turpiloquio e bestemmia continuano a essere sanzionati penalmente in alcune parti del mondo occidentale, compresi gli Stati Uniti, paese in cui, ad oggi, ben sette stati ritengono la profanity un crimine degno del carcere. Tra questi vi è il Massachusetts che prevede, tra i “reati contro la castità, la moralità, la decenza e l’ordine pubblico” anche quello di “blasfemia”. Ecco come recita il relativo articolo, che risale addirittura al 1697:
Chiunque volutamente bestemmi il sacro nome di Dio, negando, maledicendo o ingiuriando Dio, la sua creazione, il suo governo o il giudizio finale sul mondo, o maledicendo o ingiuriando Gesù Cristo o lo Spirito Santo, o maledicendo o ingiuriando o disprezzando o ridicolizzando il sacro verbo di Dio contenuto nelle sacre scritture sarà punito con la carcerazione non superiore a un anno o con una multa non superiore a trecento dollari, e potrà anche essere obbligato a tenere buona condotta.
Sebbene l’ultima condanna per blasfemia negli Stati Uniti risalga al 1928, colpisce il fatto che un paese occidentale contempli ancora una norma così formalmente severa sulla blasfemia. Al confronto anche l’Italia ci fa una bella figura!