Nel settimo capitolo della terza edizione del Rapporto sul benessere equo e sostenibile (BES), pubblicato a dicembre 2015, l’Istat illustra alcune delle tendenze in fatto di giustizia e sicurezza che maggiormente caratterizzano la società italiana degli ultimi anni. Parte dei dati sono “sorprendenti”, almeno se giudicati dalla prospettiva dell’uomo della strada o dei mass media più inclini al sensazionale.
Ad esempio, contrariamente a quanto tenderebbe a pensare il senso comune, sebbene la crisi economica sia lontana dall’essere superata, la criminalità predatoria, pur aumentata nel 2000, si è ultimamente stabilizzata: «I furti in abitazione raddoppiati in 10 anni sono ora stabili ma lontani dalla situazione precedente gli anni 2000. Anche le rapine nel 2014 si sono stabilizzate, mentre i borseggi continuano il lieve aumento sebbene a ritmo decrescente rispetto agli anni precedenti».
Anche il tasso di omicidi è in progressiva diminuzione tanto che «l’Italia è il Paese europeo che presenta il valore più basso dell’indicatore» (anche se questo dato non riguarda gli omicidi compiuti dagli uomini contro le donne). Questo fatto testimonia, secondo i curatori del rapporto, «la tenuta del nostro tessuto sociale».
Altro fatto degno di rilievo è che la violenza fisica, sessuale e psicologica contro le donne è in diminuzione, anche se soprattutto nelle forme meno gravi. «La tendenza è espressione di una maggiore presa di coscienza femminile, le donne riescono di più a prevenire e contrastare la violenza, soprattutto prima che si trasformi in più grave anche nelle relazioni di coppia». I curatori del rapporto evidenziano, però, che «non risultano intaccate le forme più gravi della violenza, come gli stupri e i tentati stupri che rimangono stabili e che necessitano di un più ampio e profondo mutamento culturale tra i generi».
Infine, anche la percezione di sicurezza della popolazione è di nuovo in aumento soprattutto per le donne.
Insomma, dati positivi che, seppure non indicanti una radicale inversione di tendenza, presentano trends distanti dalle immagini scabrose che scaremongers nazionali diffondono a tutto spiano per inerzia (perché tanto, si sa, va sempre tutto male) o per interesse (politico, di parte ecc).
A proposito chissà se i politici leggono questi dati!