Fake it till you make it (“Fingi fino a quando non ci riuscirai”) recita un vecchio adagio anglofono secondo il quale, simulando un determinato comportamento, anche senza credervi, prima o poi si finisce con l’adottare quel comportamento in maniera autentica.
Uno dei maggiori sostenitori di questa tesi è lo psicologo americano William James (1842-1910), il quale più volte nella sua opera torna su questo tema. Un esempio è costituito da un brano di un suo scritto divulgativo intitolato The Gospel of Relaxation.
Le azioni sembrano seguire le emozioni, ma azioni e sentimenti vanno di pari passo; regolando le azioni, che sono più sotto il diretto controllo della volontà, possiamo indirettamente regolare i nostri sentimenti, i quali non sono direttamente controllabili.
Pertanto, il percorso sovrano volontario verso l’allegria, se si perde la nostra allegria spontanea, è di sedersi allegramente, di guardarsi attorno allegramente e di agire e parlare come se l’allegria fosse già lì. Se tale condotta non ti fa sentire presto allegro, nient’altro in quell’occasione può farlo. Quindi, per sentirti coraggioso, comportati come se fossimo coraggiosi, usa tutta la nostra volontà a tal fine e un attacco di coraggio molto probabilmente sostituirà quello di paura (William James “The Gospel of Relaxation” in James, W., 1911, On Vital Reserves. The Energies of Men. The Gospel of Relaxation, Henry Holt and Company, New York, pp. 45-46).
Se comportandoci da coraggiosi si acquista coraggio, simulando la preghiera del rosario si diventa ardenti apostoli del rosario?
Di ciò era convinto, il filosofo Blaise Pascal (1623-1662), il quale in un capitolo dei suoi Pensieri, afferma:
Ma riconoscete almeno che la vostra impotenza di credere proviene dalle vostre passioni, dacché la ragione vi ci porta, e tuttavia non potete credere. Adoperatevi, dunque, a convincervi non già con l’aumento delle prove di Dio, bensì mediante la diminuzione delle vostre passioni. Voi volete andare alla fede, e non ne conoscete il cammino; volete guarire dall’incredulità, e ne chiedete il rimedio: imparate da coloro che sono stati legati come voi e che adesso scommettono tutto il loro bene: sono persone che conoscono il cammino che vorreste seguire e che son guarite da un male di cui vorreste guarire. Seguite il metodo con cui hanno cominciato: facendo, cioè, ogni cosa come se credessero, prendendo l’acqua benedetta, facendo dire messe, ecc. In maniera del tutto naturale, ciò vi farà credere e vi abbruttirà (Blaise Pascal, 1987, Pensieri, Mondadori, Milano, p. 164).
Ecco, dunque, un metodo per credere e divenire ottimi osservanti religiosi. Fare ogni cosa come se ci credessimo davvero al fine di crederci davvero. Lo stesso metodo è suggerito dai cultori del rosario, i quali raccomandano di dedicarsi ininterrottamente a questa pratica per divenirne cultori.
Sembra paradossale, ma “fingere” la credenza ripetutamente può “creare” il vero credente.
Se volete saperne di più su questo strano meccanismo della mente, vii rimando al mio La Sacra Corona. Storia, sociologia e psicologia del rosario (Meltemi, 2024).