Ztl (Zona a Traffico Limitato) è un acronimo ben noto agli automobilisti italiani. È presente in molti cartelli di città del nostro paese, dove designa aree in cui l’accesso e la circolazione dei veicoli sono limitati in ore prestabilite a particolari categorie di utenti e a particolari categorie di veicoli.
L’accesso alla Ztl può avvenire attraverso specifici varchi che possono essere dotati di apparecchiature elettroniche per il controllo degli accessi. In caso di violazione delle Ztl sono previste sanzioni di importo variabile, che gli italiani hanno imparato a conoscere nel corso degli anni.
Fino a qualche tempo fa, prima dell’approvazione delle nuove Linee Guida sulla regolamentazione della circolazione stradale e segnaletica nelle zone a traffico limitato (28 giugno 2019), la scritta Ztl era corredata dalle indicazioni “varco attivo” e “varco non attivo” a segnalare, nel primo caso, l’attraversamento limitato della zona, nel secondo, l’attraversamento libero.
La terminologia davvero molto burocratica e poco comunicativa ha tratto in inganno per anni gli automobilisti che hanno confuso l’aggettivo “attivo” con “attraversabile liberamente”, perché la parola “varco” vuol dire “passaggio” e quindi la dicitura “varco attivo” comunica al senso comune che il passaggio è aperto, e quindi percorribile. Un equivoco generato da qualche mente poco illuminata a cui si è posto per fortuna rimedio di recente.
Oggi, si leggono le scritte “Ztl attiva” e “Ztl non attiva” che sembrano essere recepite con maggiore chiarezza dagli automobilisti. Ma gli “inganni” non finiscono qui.
Il fatto è che tali scritte sono corredate, in qualche caso, da improvvide traduzioni in inglese, “Ztl opened” e “Ztl closed”, peraltro stabilite dalle Linee guida segnalate in precedenza, che presentano un serio problema di comprensione per l’automobilista anglofono.
Innanzitutto, “Ztl” è un acronimo italiano, non presente in quanto tale nelle enciclopedie dei parlanti di lingua inglese. “Zona a Traffico Limitato” può tradursi con “Restricted Traffic Area” o “Limited Traffic Area”, espressioni che non possono essere certamente rese dall’acronimo “Ztl”. A meno di credere – sbagliando – che chi viene dal Regno Unito o dagli Stati Uniti DEBBA conoscere il significato tutto italiano di “Ztl”.
Il secondo errore sta nel termine opened che ricorda un abbaglio commesso spesso a scuola quando si traduce “aperto”, appunto, con opened invece che con open, come in “The store is opened” invece di “The store is open”.
Difficilmente è dato trovare tanti orrori linguistici in una espressione breve come “Ztl opened”. In Italia, ci siamo riusciti.
Ps. A Londra esiste la ULEZ, (Ultra Low Emission Zone), zona della città in cui i veicoli ad alte emissioni inquinanti devono pagare una tassa per entrare. Serve per scoraggiare l’entrata di questi veicoli, ma è cosa diversa dalla Ztl, anche perché è attiva 24 ore su 24.