Composti tra il 1708 e il 1709, gli scritti – più propriamente almanacchi o opuscoli – proposti in traduzione in questo volumetto pubblicato dalla casa editrice Clichy, figurano tra le opere più curiose e attuali di Jonathan Swift (1667-1745), autore geniale, famoso per aver condotto il genere satirico a livelli altissimi. In essi, Swift si esibisce in una satira corrosiva dell’astrologia, che, al suo tempo, costituiva una pratica diffusissima anche presso le corti dei potenti, tanto che gli astrologi più abili erano considerati alla stregua di vere e proprie celebrità della vita pubblica. Fingendosi anch’egli astrologo (attribuendosi il nome di Bickerstaff) ed esprimendosi nello stile tipico degli astrologi suoi contemporanei, Swift rivolge i propri strali contro John Partridge (1644-1715), celebre divinatore dell’epoca, specializzato nel predire la morte di sovrani e uomini comuni, profetizzando “omeopaticamente” la sua morte e sostenendone la piena realizzazione con argomenti tanto grotteschi quanto efficaci. Ne consegue un’opera estremamente godibile e attuale in cui lo scrittore irlandese dà prova del meglio di sé e che ebbe grande rinomanza nell’Inghilterra del XVII secolo, tanto da travalicare i confini della Gran Bretagna ed essere ricordata, con divertimento, sia da Voltaire, 50 anni dopo la sua pubblicazione, sia da tutti gli studiosi e storici che si sono occupati di astrologia. In appendice l’imitazione di Benjamin Franklin (1732-1740) dello scherzo di Swift, a testimonianza del successo ottenuto dall’iniziativa.
Gli scritti presentano interesse da più punti di vista – sociale, politico, religioso, letterario, psicologico e sociologico – e consentono di apprezzare al meglio un autore, troppo sbrigativamente associato a poche opere, ma che, anche in veste di compilatore di almanacchi, ci consente di assaporare il gusto perduto della ricerca della verità.
Come è noto, ancora oggi l’astrologia riscontra un ampio successo presso i popoli di tutto il mondo occidentale. Rubriche astrologiche sono presenti in riviste, quotidiani, trasmissioni televisive e radiofoniche. I testi di Swift e Franklin sono un vero e proprio esercizio di debunking che dissacra l’astrologia con le sue stesse armi, ma anche attraverso la piena consapevolezza dei meccanismi psicologici e sociologici che ne garantiscono il successo. Due testi critici, quelli di Swift e Franklin, che mettono a nudo le incongruenze della disciplina degli interpreti delle stelle in modi ancora oggi profondamente attuali. Una ventata di aria critica in un momento storico come il nostro caratterizzato dall’imporsi di forme di irrazionalità vecchie e nuove.
A ciò deve aggiungersi la sapidità dello stile irriverente ma razionale di Swift e Franklin che attrae e coinvolge il lettore, sollecitando la sua riflessione e divertendolo al tempo stesso.
Il testo si rivolge a tutte le persone curiose, a chi si interessa di astrologia, a chi ne è indifferente, a chi la aborre. In altre parole, a tutti.
La traduzione dei testi è mia, come mia è l’introduzione agli scritti dei due autori.