Lo dico subito. Dissento dalla Treccani. Totalmente. E anche da tutti coloro che concordano con la Treccani, come Corrado Augias.
La Treccani dice:
La pronuncia corretta del sostantivo media (o mass media), con il quale si indicano i mezzi di informazione (giornali, televisione, internet), è mèdia, perché la parola deriva dal latino mèdia (plurale di medium ‘mezzo’). Sconsigliabile, anche se molto frequente, è la pronuncia mìdia, derivata da quella inglese.
Non sono d’accordo. È vero che la parola media deriva in ultima analisi dal latino, ma la Treccani sembra dimenticare che medium è un termine esistente nella lingua inglese con il significato di “mezzo”, “strumento”, “veicolo”, “tramite”. Anzi, è proprio in questa lingua che assume il significato tutto moderno di “mezzo di comunicazione” che, associato a mass, “massa”, altra parola inglese, anche se simile al termine italiano “massa”, rende la seguente definizione: “the means of communication that reach large numbers of people in a short time, such as television, newspapers, magazines, and radio”.
Mass media è una espressione che ricaviamo direttamente dall’inglese, costruita secondo le regole della lingua inglese, composta da due parole inglesi, imparentate con il latino. Dovremmo considerarla come tie-break (che pure ci ostiniamo a pronunciate “taibrek”), fast food o home page, che non pronunciamo all’italiana, “come si scrivono”.
Mi sembra che quello di mass media sia uno di quei casi in cui la comune parentela latina sembra far dimenticare che alcune parole possono entrare a far parte di nuovi lessici, modificando pronuncia e significato: il latino medium non ha gli stessi significati dell’inglese medium, né potrebbe averli a costo di ingombranti anacronismi.
Sono d’accordo, dunque, con l’Accademia della Crusca, molto più saggia, che così conclude a proposito della pronuncia di massa media:
I termini arrivano in italiano, sì, dal latino, ma attraverso la mediazione di altre lingue. La pronuncia “all’inglese” è quindi più aderente alla lingua dalla quale i termini, con questi particolari significati, provengono in italiano.
Eppure, quanti soloni in televisione continuano a bacchettare chi dice mìdia!
E quando medium significa “Sensitivo, chi agisce come tramite con gli spiriti o provoca fenomeni paranormali”? Questa accezione, come ci ricordano i curatori del sito Una parola al giorno, ci arriva tramite la mediazione del francese:
A fine Ottocento, quando insieme alla psicologia impazza la parapsicologia, [il termine medium] passa attraverso il francese médium per indicare chi ha, o di solito pretende di avere, il potere di fare da tramite con il mondo degli spiriti — ma in maniera più generica chi può suscitare e manifestare fenomeni paranormali, alla telecinesi alla levitazione all’ectoplasma.
Insomma, le vie della pronuncia sono infinite e incrociano variazioni linguistiche, storiche, geografiche complesse, non riconducibili alla medesima origine latina.
Come conclude l’Accademia della Crusca, bisogna sempre essere consapevoli della storia che le parole hanno avuto, senza liofilizzarla – aggiungo io – in onore di una unica lingua, solo perché è la più antica.