In un breve, curioso scritto dedicato all’educazione dei sordi, Padre Savino Castiglione spiega come sia nato, nel Medioevo, il “pregiudizio religioso” nei confronti dei sordi, l’idea, cioè, secondo cui il sordo era un essere «inferiore, impossibile da educare ed incapace di arrivare alla conoscenza della “vera fede”». Il pregiudizio derivava in parte dalla constatazione che i sordi non erano in grado di sostenere un colloquio religioso, ma anche da altro:
A complicare notevolmente le cose, si aggiunsero una errata interpretazione della lapidaria affermazione di S. Paolo (lettera ai Romani, cap. 10,17): “La fede, perciò, nasce dall’ascolto” – Ergo, fides ex auditu– e più tardi, dall’errato commento di un passaggio del libro 3° del Contra Julianum di S. Agostino dove, argomentando contro i Pelagiani sulla questione del peccato originale, Agostino fa riferimento a tanti piccoli innocenti che nascono sordi e aggiunge – “il quale difetto impedisce la stessa fede, testimone l’Apostolo che scrive che la fede nasce dall’ ascolto” – (“Quod vitium etiam ipsam impedit fidem, Apostolo testante, qui dicit: Igitur fides ex auditu”).
Il pensiero di S. Agostino a riguardo, in verità andava ben oltre il limite dell’interpretazione corrente. Tuttavia l’interpretazione dei commentatori, in testa il tedesco Guglielmo Hessels Van Est, nei secoli seguenti ha avuto una ripercussione così negativa al punto da far dire al teologo B. Roetti, nel libro da lui pubblicato nel 1879: “ Convengono i teologi, che al sordomuto dalla nascita non si può mai dare la Santa Comunione, perché perpetuo infante, a cui per l’uso universale della Chiesa è proibito di amministrarla, anche nel pericolo di morte.”
Nel mio libro 111 errori di traduzione che hanno cambiato il mondo, ho più volte documentato come determinate interpretazioni di passi biblici abbiano generato atteggiamenti discriminatori nei confronti di questa o quella categoria di persone – le donne, ad esempio – o idee fortemente ideologiche e intolleranti, come quella del peccato originale (sempre a causa di Agostino, fra l’altro). Sembra una questione di parole, ma a volte le conseguenze possono essere devastanti: come ad esempio, “non dare la Santa Comunione” a sordi credenti che al danno della lesione fisica, dovevano aggiungere la beffa teologica della riduzione a esseri meno che umani.