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Archivi categoria: linguistica
Fuori ora!
E così l’album del tuo cantante preferito è “fuori ora!”. Lo dice il cartellone che incroci per andare a lavoro. Te lo ricorda il tabellone luminoso della stazione prima di salire sul treno. Lo ripete all’infinito il display del centro … Continua a leggere
Le parole sono importanti. Anche in carcere
Le parole sono importanti. È uno slogan abusato, che corre il rischio di divenire inutile. Ma le parole sono importanti, perché costruiscono la realtà, le danno un’angolazione, forgiano la percezione, informano atteggiamenti e comportamenti. Si pensi al carcere. C’è tutto … Continua a leggere
Pubblicato in criminologia, linguistica
Contrassegnato criminologia; crimine, linguistica
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Reliquie per un equivoco linguistico
Quello delle reliquie è uno degli argomenti al tempo stesso più affascinanti e controversi della storia delle religioni. L’idea che un oggetto, spesso banalissimo, per il solo fatto di essere appartenuto, di essere stato indossato o toccato da una persona … Continua a leggere
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Contrassegnato errori di traduzione, linguistica
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Errori di ieri e di oggi
In questi mesi di pandemia da Coronavirus molti nuovi termini hanno fatto ingresso nel nostro lessico, compresi anglicismi, come lockdown, e pseudoanglicismi, come smart working. Tra le espressioni oggi ampiamente in uso figurano anche “distanza sociale” e “distanziamento sociale”. Come … Continua a leggere
Pubblicato in errori di traduzione, linguistica
Contrassegnato errori di traduzione, linguistica
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Onomaturgie del virus
Dare un nome a un nuovo virus o, in genere, a una nuova malattia non è impresa facile. Se, da un lato, nominare aiuta a individuare, fissare, circoscrivere e, per questo, rassicurare, dall’altro, un nome orienta in una direzione piuttosto … Continua a leggere
Linguistica straniante dell’epidemia
Scavando nella storia di termini oggi familiari a tutti, colpisce il fatto che alcuni di essi abbiano origine da equivoci linguistici o siano linguisticamente stranianti. Consideriamo i termini “paziente zero”, “quarantena” e “influenza spagnola”. Con “paziente zero” si fa riferimento … Continua a leggere
Pubblicato in linguistica, Luoghi comuni, Sociologia, storia
Contrassegnato linguistica, luoghi comuni, sociologia, Storia
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Essere pacchiano per apparire forbito
Essendo burocrate per lavoro, mi capita talvolta di imbattermi in note e lettere con la data riportata in chiusura nel modo seguente: Roma, lì 25 gennaio 2020 Chi lo fa crede, in genere, di adottare uno stile forbito e classicheggiante, … Continua a leggere
La fobia delle parole nuove
“Fantascienza”, “cantautore”, “facile”. Che cosa hanno in comune queste tre parole? Il fatto di essere state, in un qualche momento della loro esistenza, dei neologismi verso cui i parlanti hanno avuto sospetto, diffidenza, fastidio. La prima risale al 1952; la … Continua a leggere
“Falsi amici” all’interno della stessa lingua
Di solito crediamo che il fenomeno dei “falsi amici”, cioè quei termini di una lingua che, pur presentando somiglianze morfologiche e/o fonetiche con i termini di un’altra lingua, hanno però significati diversi, riguardi soltanto il confronto tra lingue diverse (ad … Continua a leggere
I “plagi” di Alessandro Manzoni
Il plagio è oggi considerato condotta deprecabile, antipatica, scorretta, degna di intervento penale. Per un plagio, si può perdere la carica di ministro o parlamentare, un lavoro, una opportunità di istruzione, la reputazione sociale. Per contrastare i plagi sono stati … Continua a leggere