Archivi categoria: criminologia

Quando il fumo era opera del diavolo

Sembra che ad aver introdotto il “vizio del fumo” in Europa, dopo averlo osservato presso le tribù indigene con cui entrarono in contatto, furono due marinai di Cristoforo Colombo. Il primo, il portoghese Sancho, è stato il primo europeo ad … Continua a leggere

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Aspettative sociali e alcolismo

È noto che gli effetti di sostanze psicotrope sul comportamento dipendono non solo da fattori chimici o fisiologici, ma anche dalle aspettative associate a quelle sostanze. Un esempio impressionante in tal senso è dato da uno studio condotto da Marlatt … Continua a leggere

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Sulla teoria del passaggio (ancora)!

Una delle credenze più radicate in tema di droghe è riassumibile nella cosiddetta gateway theory, chiamata anche stepping-stone theory, escalation theory, progression theory o, in italiano, “teoria del passaggio”. Si tratta dell’assunto secondo cui l’uso di droghe “leggere” come la … Continua a leggere

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“Finestre rotte” di Kelling e Wilson

Pubblicato nel 1982, “Finestre rotte” (Broken Windows) di George Kelling e James Wilson è ancora oggi l’articolo di criminologia più citato da esperti, criminologi, sociologi, rappresentanti delle forze dell’ordine, amministratori della sicurezza e leader di comunità degli ultimi trent’anni. Negli … Continua a leggere

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Crime and the virus III

Il 2° Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia del Censis conferma quanto avevo già segnalato lo scorso anno (qui e qui). La criminalità in Italia nell’anno 2020 è diminuita. A fronte di 1.866.857 reati denunciati, un calo del 18,9% … Continua a leggere

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I “falsi positivi” della giustizia

Chi ha un’idea mitologica della giustizia, chi immagina la macchina giudiziaria come una divinità che, nella sua infallibile saggezza, punisce i “cattivi” e tutela i “buoni” dovrà ricredersi dopo aver letto i dati che l’associazione Errorigiudiziari.com, da tempo impegnata sulla … Continua a leggere

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La “sociologia del male” di Edwin M. Lemert

È sempre affascinante ricevere nella propria lingua i testi di un autore classico “ritrovato” dopo anni di silenzio. Per quanto li si possa leggere in originale, l’atto della traduzione conferisce una familiarità alle parole che aiuta a comprendere meglio e, … Continua a leggere

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Il malato come deviante o quell’iperbolico di Parsons

Talvolta, le teorie sociologiche conducono a conclusioni sorprendenti, se non sconvolgenti, per i profani. Un esempio fra tanti è la riflessione di Talcott Parsons (1902-1979), uno dei “mammasantissima” della disciplina, sulla malattia e il malato. Per Parsons, «la malattia è … Continua a leggere

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Zoombombing e devianza

Ogni nuova condotta o forma di comunicazione, nel momento stesso in cui sorge e si impone, definisce, al tempo stesso, i confini di ciò che è lecito o illecito fare, lecito o illecito dire. In altre parole, traccia i confini … Continua a leggere

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Bias del panico virale

In un post precedente, ho descritto alcuni bias cognitivi che rischiano di avvelenare il dibattito attuale sul coronavirus. Di seguito indico alcuni bias che mi sembra contribuiscano a generare panico morale nella popolazione. Cominciamo dalla “euristica della disponibilità”, termine con … Continua a leggere

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