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Archivi autore: Romolo Capuano
“Sono fatto così!”
Nel capitolo XXV dei Promessi sposi, Alessandro Manzoni fa esclamare a Don Abbondio impegnato in dialogo con il cardinale Borromeo: «Il coraggio, uno non se lo può dare». Come dire: “Che cosa ci posso fare se sono un codardo? Sono … Continua a leggere
Pubblicato in Luoghi comuni
Contrassegnato cambiamento, cultura del precedente, incapacità addestrata, meccanismo di difesa, Merton
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L’importanza (pratica e culturale) delle lingue
Si sa che conoscere le lingue è importante. Essere in grado di parlare una lingua (o più lingue) diversa dalla propria consente di avere accesso a livelli di conoscenza, opportunità di socializzazione, di viaggio, di lavoro, perfino sentimentali, indubbiamente superiori … Continua a leggere
Pubblicato in linguistica
Contrassegnato Canetti, cultura, diversità, greco, lingua straniera
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Perché non rimaniamo a casa?
Perché le persone vanno in vacanza? Che cosa le spinge ad allontanarsi da un ambiente familiare e confortevole per intraprendere viaggi lunghi e disagevoli vero mete sconosciute? E che cosa traggono da queste esperienze? Conoscenze? Relax? Divertimento? Curiosità soddisfatte? Modi … Continua a leggere
Pubblicato in Sociologia
Contrassegnato Aldous Huxley, consumismo, imitazione, lavoro, turismo
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Che cos’è la liberta?
Come tante nozioni ad elevato livello di astrazione, “libertà” ha in sé un’ambiguità interpretativa che la rende facilmente preda di populisti e demagoghi. Da un lato, è un termine dalla connotazione immediatamente e universalmente positiva: a tutti piace essere liberi, … Continua a leggere
Pubblicato in politica, propaganda
Contrassegnato ambiguità, libertà, Montesquieu, Orwell, schiavitù, Spirito delle leggi
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Mark Twain e l’inglese turistico degli italiani
L’inglese turistico corre da sempre il rischio della faciloneria e della sciattezza. Secondo lo scrittore americano Mark Twain, che narrò i suoi viaggi in Europa nel libro Gli innocenti all’estero (BUR, Milano), le guide turistiche conoscono l’inglese quanto basta per … Continua a leggere
Pubblicato in errori di traduzione
Contrassegnato inglese, innocenti all’estero, turismo, Twain, viaggiare
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Le riflessioni oziose di Bertrand Russell sulle comete
Per quale motivo le comete non esercitano più fascino su di noi? Come mai questo evento celeste da cui gli antichi traevano auspici e timori sul loro futuro ci trova indifferenti e apatici? Perché la loro apparizione, che un tempo … Continua a leggere
Pubblicato in filosofia
Contrassegnato Beda, comete, illuminazione, John Knox, Russell
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Il pasticciaccio televisivo di Christopher Thomas Luciani
Ecco i fatti. C’è un ragazzo. Si chiama Christopher Thomas Luciani. Ha 16 anni. Altri due ragazzi, anch’essi di 16 anni, lo uccidono a Pescara all’interno di un parco pubblico. Come? Con 25 coltellate, pare più o meno equamente distribuite … Continua a leggere
Pubblicato in criminologia
Contrassegnato criminologi, omicidio, Pescara, sociologia, Thomas Luciani
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L’ozio è il padre dei vizi?
Otia dant vitia, dicevano gli antichi. E antico era anche Catone il censore (234 a. C. – 149 a. C.) a cui viene attribuita la frase “l’ozio è il padre dei vizi”. Eppure, gli stessi antichi avevano un’idea ben diversa … Continua a leggere
Pubblicato in Luoghi comuni
Contrassegnato Catone, De Masi, Lafargue, otium, ozio, Russell, vizi
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La fallacia del “Uno studio ha scoperto…”
È stato il giornalista Martin Cothran di Memoria Press nel 2019 a presentare la fallacia denominata “Uno studio ha scoperto…” (A study has found…), probabilmente uno degli strumenti retorici e persuasivi più efficaci degli ultimi cento anni. È sufficiente che … Continua a leggere
Pubblicato in scienza
Contrassegnato fallacia, Martin Cothran, replicabilità, scienza, studio
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Superstizione e società
Nel senso comune, è forte la tentazione di imputare la superstiziosità a caratteristiche puramente individuali. Così, diciamo che “X è superstizioso” perché ha toccato ferro quando un gatto nero gli ha attraversato la strada e raramente ci soffermiamo sulle determinanti … Continua a leggere
Pubblicato in Sociologia
Contrassegnato astrologia, crisi, Germania, guerre mondiali, sensitivi, superstizione
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