Lo storico Rob MacDougall ha ideato un gioco chiamato The Paranoid Style, che si gioca così. «Innanzitutto, radunate un paio di amici e fate scegliere a ciascuno un personaggio storico ben noto, può essere chiunque, a loro piacere. Scopo del gioco è documentare prove alla mano che la figura in questione faceva segretamente parte di un “complotto di vampiri che da secoli e secoli tirano i fili del mondo”». Sebbene un complotto del genere sia del tutto inventato, le persone che partecipano al gioco tendono comunque a trovare delle prove. In un caso, ad esempio, in cui i giocatori erano storici di professione, MacDougall racconta che questi inventarono una storia secondo cui Henry Ford aveva promosso la Rivoluzione industriale nella speranza che il fumo delle ciminiere riuscisse a oscurare il sole; mentre Thomas Edison aveva inventato la lampadina per fare in modo che gli esseri umani si abituassero a vivere al buio.
MacDougall definisce il reperimento nella storiografia reale di prove riguardanti un complotto inesistente “apofenia storica”. «Le persone riescono a essere particolarmente creative ed abili nel reperire schemi e modelli, e la storia è piena di informazioni che possono essere presentate in modo da sembrare significative». L’illusione del complotto può essere magicamente convincente. «Da quel “click” che scatta non appena fatti disparati sembrano adattarsi perfettamente a una teoria ricaviamo una sensazione forte e al tempo stesso strana», riferisce MacDougall. «Le prove iniziano ad inanellarsi fin troppo bene con la fantasia che abbiamo appena creato, ed eccoci pronti a volare fino ai punti estremi della credenza» (Brotherton, R., 2017, Menti sospettose, Bollati Boringhieri, Torino, pp. 264-265).
Questo piccolo esperimento, per quanto banale, ci dimostra che anche chi racconta storie – o la storia – ha la tendenza irresistibile a mettere insieme pezzi, tracce, fatti in modo da attribuire loro un significato cogente e coerente. Non ne possiamo fare a meno, in quanto esseri umani. Ma l’esperimento genera anche un avvertimento: attenzione a non attribuire alla storia più significati di quanti non ne abbia. Soprattutto: attenzione a non pensare alla storia come a un unico progetto che si dispiega nel corso dei secoli e che ha un obiettivo preciso. Come faceva Hegel. Ma Hegel non conosceva il significato del termine “apofenia”.
Naturalmente, per chi fosse interessato ad approfondire i “misteri” dell’apofenia, rimando al mio Apofenia. Interpretazione di eventi “misteriosi”.