Tre giorni fa, diversi quotidiani online (ad esempio qui e qui) hanno ospitato il batti e ribatti tra l’ex Presidente del parlamento europeo Antonio Tajani e il noto medico e divulgatore Roberto Burioni. Prendendo spunto dalla recente sentenza della Cassazione secondo cui è legittima, a determinate condizioni, la coltivazione per uso personale di piantine di marijuana in casa, Tajani ha twittato che “tutti coloro che fanno uso di droghe pesanti hanno iniziato facendosi una canna”, conferendo nuovo slancio a uno degli argomenti più noti della posizione proibizionista in materia di droghe.
Dal canto suo, Roberto Burioni ha risposto osservando che la logica insita nella tesi di Tajani è la medesima che si trova in frasi come “Tutti quelli che hanno infilzato il cognato con un serramanico hanno iniziato tagliando il filetto con un coltello da cucina”, dando la stura a una serie di commenti social di uguale segno che hanno fatto a gara tra loro quanto a ironia e sarcasmo. Ad esempio, secondo uno di questi, seguendo la logica di Tajani, si potrebbe a ragione sostenere che “Tutti quelli che sono dipendenti dal gioco hanno iniziato con la tombola”. O che: “Tutti gli alcolizzati hanno cominciato a bere latte da piccoli”.
Nella letteratura scientifica, l’argomento di Tajani è noto come “gateway theory” o “teoria del passaggio”. Si tratta dell’assunto secondo cui l’uso di droghe “leggere” come la marijuana conduce inevitabilmente all’uso di droghe più “pesanti” come eroina o cocaina.
Quanta verità c’è nella teoria del passaggio? In realtà, pochissima. Essa, infatti, si basa su un grave errore logico. Una delle regole principali insegnate dalla statistica è che una correlazione non è una relazione causa-effetto. In altre parole, se due fenomeni coesistono non significa che uno di essi sia causa dell’altro. Se è vero che chi usa droghe pesanti ha iniziato con droghe leggere non è necessariamente vero che usare droghe leggere porterà automaticamente al consumo di droghe pesanti. Così come sarebbe falso dire che il consumo di nicotina provoca la dipendenza da eroina solo perché molti eroinomani fumano o hanno fumato sigarette. Del resto, a nessuno verrebbe in mente di criminalizzare il consumo sporadico di vino per il fatto che gli alcolizzati hanno iniziato bevendo un bicchiere di vino. Allo stesso modo, se si gioca una volta al casinò non necessariamente si svilupperà una dipendenza dal gioco. Però è probabile che un giocatore d’azzardo compulsivo inizi giocando una o due partite.
L’argomentazione “Si inizia con lo spinello e si finisce con l’eroina” sconta anche un altro errore logico conosciuto con il nome di “fallacia del pendio sdrucciolevole”. Questa fallacia consiste nell’affermare che, se un evento accade, accadranno altri eventi dannosi a catena, anche se non vi sono prove che gli eventi dannosi siano originati dal primo evento. Al tempo del Proibizionismo negli Stati Uniti, politici e cittadini comuni minacciavano che se la produzione e il consumo di alcol fossero stati legalizzati, l’America sarebbe diventata una nazione di etilisti e le strade si sarebbero ricoperte di alcolizzati a ogni angolo. Cosa, naturalmente, che non è mai accaduta.
La teoria del passaggio sconta, dunque, una forte fallacia di fondo. Nonostante ciò, rimane profondamente diffusa e particolarmente difficile da scalzare. Perché? In parte, perché, per i proibizionisti, la teoria del passaggio è un assioma indiscutibile, quasi una credenza, che non può essere messa razionalmente in discussione. In secondo luogo, perché una frase come “tutti coloro che fanno uso di droghe pesanti hanno iniziato facendosi una canna” appare talmente auto-evidente, essendo stata ripetuta ad nauseam, che diventa difficile per il cittadino medio rendersi conto della sua inadeguatezza logica e concettuale.
Di questo e di tanti altri miti sulla criminalità ho discusso in due miei libri: 101 falsi miti sulla criminalità e Delitti. Raptus, follia e misteri. Dalla cronaca alla realtà, che vi invito naturalmente a leggere in questo 2020.
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