Leopardi psicologo

Scorrendo le numerose pagine dello Zibaldone, è facile imbattersi in osservazioni, riflessioni, pensieri che, per acume e introspezione, terrebbero il passo di un trattato di psicologia contemporanea.

Si legga la seguente osservazione:

Una giovane nubile educata parte in monastero parte in casa con massime da monastero, esortava la sorella di un giovane parimente libero, a volergli bene, e le ripeteva questo più volte, e con premura, cosa di ch’io informato credetti che questo potesse essere un artifizio dell’amore che non potendo a cagione della di lei educaz. monastica operare direttamente, operava indirettamente facendole consigliare altrui un amor lecito, verso quell’oggetto, ch’ella forse si sentiva portata ad amare con amore ch’ella avrà stimato illecito (Giacomo Leopardi, 2022, Zibaldone, Mondadori, Milano, p. 27).

È certamente vero che, il più delle volte inconsapevolmente, tendiamo non solo ad attribuire ad altri sentimenti e stati d’animo che sono nostri, ma anche a incalzarli, sollecitarli, rimproverarli perché non alimentano quei sentimenti come noi vorremmo.

Nel caso citato da Leopardi, il meccanismo delle emozioni ha una evidente valenza compensatoria: una giovane, educata come una monaca, sprona la sorella di un giovane verso cui nutre palesi sentimenti amorosi – e quindi ritenuti illeciti – a volergli bene perché lei non ritiene di essere nella posizione di potergliene volere.

Si tratta di una forma di proiezione sull’altro a cui tutti noi ricorriamo quando vogliamo soddisfare vicariamente una passione che, per molteplici ragioni, non crediamo di poter soddisfare in prima persona.

Buona parte dell’industria del romanzo e del cinema si basa su questo meccanismo. Il lettore o lo spettatore sono condotti a identificarsi con altri, la cui esperienza probabilmente non potranno mai vivere direttamente, facendo il tifo per loro o opponendosi a essi con tutte le proprie forze, in questo modo vicariando una serie di vite potenzialmente infinite.

Non a caso uno degli slogan più in voga per promuovere la lettura (ma applicabile anche al cinema) è: “Leggere ti permette di vivere vite che non sono la tua”.

Leopardi, gran lettore, ne era già consapevole quasi 200 anni fa. Del resto, lo sappiamo. I grandi scrittori sono in grado di anticipare verità che saranno scoperte solo a distanza di anni.

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