Merton e le conseguenze inattese dell’azione sociale

“The Unanticipated Consequences of Purposive Social Action” (1936) di Robert K. Merton (1910-2003) rappresenta ancora oggi uno degli articoli più influenti della letteratura sociologica internazionale. Per il norvegese Jon Elster, l’articolo può essere annoverato tra i classici della sociologia, oltre a essere tra i più citati. Esso ha influenzato sociologi contemporanei come lo stesso Elster, Giddens, Beck, Elias. Per Alejandro Portes, la lezione di Merton ha fatto della sociologia la disciplina dell’analisi dell’inatteso. I concetti di Merton si sono dimostrati prolifici anche a livello applicativo: sono diversi gli studi che hanno tentato di saggiarne la capacità analitica in riferimento alla tecnologia, alle organizzazioni, ai mutamenti climatici, agli ambienti educativi, alle attività istituzionali, alla creazione di norme, alla politica.

Stranamente, come spesso accade in Italia, l’articolo non è stato mai tradotto nella nostra lingua o, se lo è stato, la traduzione si trova ormai in qualche polverosa, sebbene meritoria, antologia di autori.

Dal miracolo di San Gennaro ai comportamenti aggressivi dei tifosi, dagli effetti “perversi” delle moderne tecnologie alla scomparsa della scatologia telefonica, sono molti i fenomeni sociali che possono essere spiegati attraverso il modello delle “conseguenze non previste dell’azione sociale dotata di scopo”.

Qui potete trovare la traduzione dell’articolo di Merton con una mia corposa introduzione.

Un testo che merita di essere letto e meditato.

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