Secondo Gaetano Bonetta, autore di Il secolo dei ludi. Sport e cultura nella società contemporanea (2000, Lancillotto e Nausica), sono sette le caratteristiche dello sport odierno che lo differenziano da come esso veniva praticato agli albori della modernità
- Secolarismo. «Lo sport non è più un’attività prevista all’interno di momenti cultuali oppure non è più un fatto o fenomeno carico di significati religiosi: bensì è una prassi sociale che, al di là della sua mondanità, si funzionalizza socialmente concentrandosi sui propri elementi essenziali, quali gioco, esercizio e competizione».
- Inclusione e uguaglianza. «Questa pervade lo sport in una duplice maniera. Da un lato, garantisce l’universalità della pratica, in quanto tutti in via di principio devono avere l’opportunità di gareggiare. Da un altro lato, pone come indispensabile che le condizioni delle competizioni sportive siano le stesse per tutti i partecipanti».
- Specializzazione. «È questa la tendenza costante e definitiva che si afferma in chi pratica lo sport quando il miglioramento della prestazione è obiettivo dell’attività sportiva medesima».
- Razionalizzazione. «Questa è la pervicace tendenza a regolamentare ogni gesto, spazio e tempo della gara sportiva, a dare ai giochi una razionalità rispetto alla scopo, ad attribuire una relazione logica tra mezzi e fini».
- Burocratizzazione. «Questa è la forma della amministrazione e gestione dello sport. A presiedere alle attività sportive locali nazionali ed internazionali saranno gli organi burocratici dello sport, che sono gli stessi che dettano le regole dei giochi».
- Quantificazione. «Gli sport sono ora connotati dalla tendenza insopprimibile a trasformare qualsiasi competizione sportiva in un’impresa che può essere quantificata e misurata, ed in base alla ricchezza di quantità espressa può essere valutata».
- Record. «Questa è la tendenza prodotta dall’impulso alla quantificazione e dal desiderio di vincere che determina la mania ossessiva del primato, ovvero di eccellere qui, ora, ovunque, sempre» (2000, pp. 23-25).
A tali caratteristiche, aggiungerei sicuramente:
- la spettacolarizzazione, ovvero la tendenza dello sport contemporaneo a farsi spettacolo veicolato dai media;
- la divizzazione, ossia la tendenza dei protagonisti dello sport a divenire divi e a sconfinare carismaticamente dai limiti della disciplina sportiva;
- la saturazione ovvero la tendenza dello sport a occupare ogni momento del budget temporale degli individui per cui, in teoria, è possibile assistere a un evento sportivo in ogni momento della giornata.
Altre caratteristiche sono delineabili. Per alcune di esse rimando al mio Hanno visto tutti! Nella mente del tifoso (Meltemi Editore), che riassume e smonta molti luoghi comuni sul calcio e il tifo.