Voci e superstizioni, lungi dall’essere semplice chiacchiericcio, sono stati spesso utilizzati a scopo propagandistico in tempo di guerra. Nel 1950 la US Air Force diede incarico alla Rand Corporation di valutare il valore militare delle idee superstiziose. Fu pubblicato un rapporto a cura di Jean Hungerford, dal titolo The Exploitation of Superstitions for Purposes of Psychological Warfare (reperibile qui), che comprendeva anche documenti presi ai servizi segreti nazisti. Come osservò l’autrice del rapporto, nel periodo di guerra il dipartimento per la propaganda fece sporadici tentativi di “sfruttare le credenze irrazionali del nemico”.
L’inclinazione britannica per l’astrologia fu notata da Goebbels, ad esempio, che scrisse sul suo diario il 28 aprile 1942: «Dobbiamo riprendere il prima possibile la nostra propaganda basata sull’astrologia. Mi aspetto un bel po’ da questa attività, soprattutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna». Goebbels tentò di sfruttare anche il fascino delle centurie di Nostradamus.
Mentre, nel novembre del 1939, proibiva le pubblicazioni di chiromanzia e profezie nel Reich, ordinava di stampare e diffondere un pamphlet in lingua francese sulle interpretazioni di Nostradamus. All’inizio della battaglia per la Gran Bretagna interferì inoltre con le trasmissioni radio inglesi spiegando che Nostradamus aveva profetizzato la distruzione di Londra nel 1940. Rinnovò la sua strategia un paio d’anni dopo, scrivendo nel suo diario il 19 maggio 1942: «Stiamo assoldando al nostro servizio tutti i migliori testimoni della filosofia occulta. Nostradamus si deve rassegnare di nuovo a essere citato».
Agli inizi del 1942 il British War Cabinet Defence Committee prese in considerazione l’influenza sul pubblico degli astrologi e dell’astrologia dei giornali e istituì una sottocommissione per studiare la questione. Questa riferì che «circa quattro persone su dieci provano un qualche interesse o credono nell’astrologia. È molto difficile misurare la profondità di questa fiducia, ma ci sono fondati motivi di credere che, nella grande maggioranza dei casi, sia estremamente superficiale».
Fu escogitato un “piano globale” per seminare l’idea che esperimenti di scienze occulte avessero predetto la caduta di Hitler per quell’anno. Si era deciso di puntare sulla voce che un messaggio scritto da uno spirito su una tavoletta durante una seduta avesse preannunciato questo evento. Il primo maggio il Segretario di stato approvò il progetto e, come il governatore di Hong Kong, Geoffry Northcote, spiegò in un telegramma al Colonial Office:
messaggio su tavoletta proveniente, a quanto pare, dal Tempio cinese di Macao. Progetto necessiterà essere parzialmente rivelato confidenzialmente a gentiluomo cinese di comprovate lealtà e discrezione durante boicottaggio del 1925, e probabilmente in un secondo tempo a corrispondente locale Reuters molto discreto. Operazione sarà fatta partire il 18 maggio a meno ordini contrari. Spero far arrivare storia in Germania via Tokio tramite Domei, ma suggerisco Ambasciata non debba replicare, non essere informata.
In una fase successiva della guerra anche l’American Office of Strategic Services, precursore della CIA, adottò un modesto piano, chiamato Operazione eremita, per minare il morale del nemico nell’Estremo oriente diffondendo via radio rapporti negativi astrologici, divinatori e frenologici sui governanti-fantoccio giapponesi della regione. Una trasmissione sulla lettura della mano spiegò come le linee del palmo del primo ministro giapponese, Hideki Tōjō, confermavano che i giorni dell’Impero erano contati. Un’altra, basata sulla numerologia, annunciava che un disastro catastrofico si sarebbe abbattuto sul Giappone durante la prima settimana di agosto 1945. Come è noto, quest’ultima predizione si verificò quando una bomba atomica venne sganciata su Hiroshima il 6 agosto dello stesso anno.
Voci e superstizioni sono ancora sfruttate dalla propaganda di guerra al giorno d’oggi. Grazie al potente contributo delle tecnologie informatiche, esse sono disseminate rapidamente in tutto il globo e vengono utilizzate per favorire questo o quel contendente in un vortice di falsità che preferiamo chiamare fake news.
Come è noto da tempo alle scienze umane, in tempo di guerra, la parte irrazionale della nostra mente tende ad avere la meglio su quella razionale e a far riemergere credenze e convinzioni che pensavano di avere ormai sepolto in un terreno lontanissimo.
Fonte: Davies, O., 2021, Una guerra soprannaturale. Magia, divinazioni e fede nella Prima guerra mondiale, Unicopli, Milano, pp. 343-345.