In questi mesi di pandemia da Coronavirus molti nuovi termini hanno fatto ingresso nel nostro lessico, compresi anglicismi, come lockdown, e pseudoanglicismi, come smart working.
Tra le espressioni oggi ampiamente in uso figurano anche “distanza sociale” e “distanziamento sociale”. Come ricorda Licia Corbolante nel suo blog, non si tratta di sinonimi. Con distanziamento sociale (termine con cui traduciamo l’inglese social distancing) si intende «un insieme di misure di contenimento per rallentare o fermare la diffusione di una malattia contagiosa (chiusura delle scuole, divieto di assembramento, restrizioni sugli spostamenti, lavoro da casa ecc.)». Con distanza sociale (che traduce l’inglese social distance), invece, intendiamo «la distanza “di sicurezza” minima da tenere tra le persone per evitare il contagio».
I due termini continuano a essere talvolta usati come sinonimi. E questo è un errore. Ma un errore altrettanto grave e tacito si aggira in stazioni e altri luoghi pubblici dove la necessità di avere come destinatari della comunicazione anche persone straniere impone di usare una segnaletica adeguata.
Questa indicazione proviene da una stazione ferroviaria campana e contiene un’ovvia svista, di quelle che qualsiasi professoressa di scuola superiore correggerebbe immediatamente.
La cosa che più mi sorprende è che la segnaletica del Covid in lingua inglese è a distanza di un click da ognuno di noi (one click away, dicono gli inglesi), come dimostrano le due altre immagini qui proposte.
Mi domando allora: perché un errore così marchiano? Pigrizia, superficialità, cattiva conoscenza dell’inglese?
Se c’è una cosa che possiamo dire senza timore di sbagliare è che l’ingresso recente di tanti anglicismi e pseudoanglicismi nella nostra lingua non ha migliorato il nostro atteggiamento nei confronti dell’inglese.
Sbagliavamo prima. Continuiamo a sbagliare adesso.