Agghiacciante la storia del 51enne Angelo Massaro di Fragagnano, in provincia di Taranto, che ha trascorso quasi 21 anni in carcere per un omicidio mai commesso, quello di Lorenzo Fersurella, risalente all’ottobre del 1995. Dal 15 maggio 1996, Angelo Massaro è stato da innocente nelle carceri di Foggia, Carinola (CE), Taranto, Melfi e Catanzaro e, solo dopo un quinto di secolo, ha visto riconosciuta la propria estraneità ai fatti, quando la Corte d’appello di Catanzaro lo ha assolto “per non aver commesso il fatto”, dopo che la Corte di Cassazione aveva accolto la richiesta di revisione del processo.
Massaro, già assolto nel 2011 per non aver commesso il fatto dall’accusa di omicidio di Fernando Panico, un corriere della droga ucciso nel marzo del 1991, era stato condannato a 30 anni per l’omicidio di Fersurella sulla base della dichiarazione di un collaboratore di giustizia che sosteneva di aver appreso da altri del presunto coinvolgimento dell’uomo nel delitto. Il suo avvocato, Salvatore Maggio, è riuscito a dimostrare che Massaro si trovava in una località diversa da quella in cui era scomparsa la vittima – si trovava al Sert di Manduria e non a Fragagnano – e che le testimonianze che lo avevano condannato erano fallaci.
A contribuire alla condanna di Massaro, però, non è stata solo una testimonianza, poi rilevatasi non affidabile, ma anche una incredibile intercettazione telefonica in cui lo stesso Massaro, poco dopo l’omicidio di Fersurella, è stato sorpreso in colloquio con la moglie. Nell’intercettazione, Massaro diceva di essere impegnato nel trasporto di un muers, termine dialettale pugliese per indicare qualcosa di ingombrante: più precisamente le sue parole erano state: «Tengo stu muers». Gli inquirenti, però, hanno male interpretato il termine muers e hanno creduto che Massaro stesse parlando di un muert, cioè di un “morto”, ricavando dal brano di conversazione l’impressione di una confessione indiretta del delitto.
Una consonante fraintesa ha, dunque, contribuito alla condanna di un uomo innocente. Angelo Massaro è sposato con Patrizia e ha due figli, Antonio e Raffaele, ormai grandi e che non ha mai visto crescere. È probabile che maledirà quella consonante sbagliata per il resto della sua vita.